Casa della Salute e Ppi a Sabaudia, ecco il ricorso al Tar del Comune

La sede del Poliambulatorio di Sabaudia

Contro la chiusura del Punto di primo soccorso di Sabaudia, l’amministrazione comunale va al Tar.

In linea con quanto adottato con delibera di Giunta il 26 settembre, il Comune ha presentato il ricorso al Tar del Lazio chiedendo l’annullamento parziale del Decreto 303, pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione Lazio lo scorso 13 agosto, che ha adottato il Piano di Riorganizzazione, riqualificazione e sviluppo del servizio sanitario regionale 2019-2021.

In particolare sono due i punti oggetto del ricorso: il primo (7.3.1) concerne la trasformazione degli 11 Punti di Primo Intervento, sette dei quali in provincia di Latina (Cisterna, Cori, Gaeta, Minturno, Priverno, Sabaudia e Sezze) in Punti di erogazione di  Assistenza Primaria entro il 31 dicembre; il secondo (17.9) è relativo alle Case della Salute la cui realizzazione non è prevista nel Distretto sanitario 2 Asl di Latina, e quindi nel Comune di Sabaudia.

Il 29 luglio scorso il Consiglio comunale di Sabaudia aveva adottato la deliberazione con cui chiedeva a Regione e Asl la realizzazione di una Casa della Salute con annesso punto di primo intervento con modulo aggiuntivo con la relativa attivazione di diverse attività specialistiche ambulatoriali e una serie di servizi socio-sanitari per i cittadini.

“Il ricorso ai giudici amministrativi si è reso necessario – fa sapere l’amministrazione comunale – al fine di tutelare il diritto alla salute che subirebbe un grave rischio con la trasformazione del Ppi in presidio di cure primarie e l’eleminazione del primo livello del sistema di emergenza in quanto il servizio, tra l’altro, non verrebbe più garantito da medici specializzati ma da medici di medicina generale”.

“Continuiamo a testa bassa nell’azione di tutela del diritto alla salute – commenta Luca Danesin, consigliere delegato alla Sanità -, perché garantire i giusti servizi nell’ambito sanitario non è solo un diritto acquisito dai cittadini ma è un dovere che tutti gli amministratori debbono garantire. Da questo deriva la scelta di proseguire nel cammino intrapreso a tutela del territorio anche attraverso il ricorso al Tar affinché i PPI vengano potenziati e riqualificati attraverso l’integrazione di nuovi servizi”.