Centrodestra, detto e fatto: cade Coletta e a Latina torna il Commissario

Coletta e i suoi fedelissimi (foto fb Valeria Campagna)

Premesse e promesse. Il centrodestra non ha aspettato, l’accelerata delle politiche ha spinto a terra un’amministrazione già traballante, dove l’unica cosa che teneva in piedi l’anatra zoppa era l’accordo con i forzisti e la Muzio, che poi all’ultimo ha scelto di firmare a sfavore di colui con il quale si era alleata. Ma dall’alba del 25 settembre in poi, per Damiano Coletta è venuto meno tutto l’appoggio che pure aveva chiesto ieri, alla vigilia del consiglio comunale in cui il centrodestra aveva annunciato di sfiduciarlo attraverso le dimissioni in blocco.

Quella che poteva sembrare inizialmente una dichiarazione strategica in piena campagna elettorale, seppure in violazione del sabato di silenzio, è stata confermata dalla riunione di questa mattina tra i quadri di FdI, Lega, FI, LNC e UDC.

Per cui, vista la mal parata, Coletta ha parlato alla città prima di essere sfiduciato, in un discorso in cui ha fatto salvo il valore Latina, rinviando di fatto alla competizione elettorale della prossima primavera. Appuntamento per il quale è ancora candidabile, non avendo governato per due anni e sei mesi nel secondo mandato.

In aula sono partiti gli applausi per Coletta, fino a commuoverlo. Ormai ex sindaco e cittadini sapevano che sarebbe stata l’ultima volta insieme almeno per questa stagione. Intanto il consiglio inizia, preamboli e poi il gruppone dei 20 consiglieri è andato dal vicino notaio Coppola per rassegnare le dimissioni.

Il consiglio comunale è stato scelto e nella conferenza stampa successiva Coletta ha ribadito i temi della diretta facebook del pomeriggio. Di uscire di scena a testa alta, alludendo ai personalismi perseguiti da altri. Nel frattempo Zaccheo ha dichiarato ai microfoni che non si candiderà nuovamente. C’era da scommetterlo. Chi sarà il designato del centrodestra? E’ tempo di candidare donne, sulla spinta del trionfo della Meloni? Chi vivrà, vedrà.

Intanto i cittadini sono stufi, dopo avere passato un’estate tra ricorsi, gradi di giustizia amministrava e ritorno al voto. E ora è tutto da rifare. Porte aperte al Commissario prefettizio.