Il pubblico ministero Vittorio Bonfanti ha chiesto una condanna a 8 anni di reclusione e una multa di 60mila euro per Simone Di Pinto, 19 anni, ex assistente capo scout del gruppo Agesci Terracina 3, accusato di reati gravissimi a danno di minori: pedopornografia, violenza sessuale, estorsione e stalking.
Attualmente agli arresti domiciliari dal 2 agosto 2024, Di Pinto sarà giudicato con rito abbreviato dal Tribunale di Roma, competente per i reati su minori. Il giudice ha rinviato l’udienza all’11 luglio, data in cui parlerà la difesa prima della sentenza. I legali dell’imputato hanno chiesto una consulenza psicologica, pur senza mettere in discussione la piena capacità di intendere e volere del ragazzo.
Tra gli elementi agli atti ci sono: 292 filmati a contenuto pedopornografico, immagini e chat, incidenti probatori con le testimonianze di tre minori, prove raccolte dalla Polizia Postale, dopo la denuncia di due genitori.
Le vittime accertate sono quattro minori (due di 16 anni, uno di 12 e uno di 10), assistiti dai genitori e dalle associazioni Insieme a Marianna APS e No Child Abuse, con il sostegno del Garante per l’infanzia del Lazio Monica Sansoni.
I capi di accusa:
Violenza sessuale aggravata su un bambino di 10 anni (9 all’epoca dei fatti), molestato nei locali della parrocchia
Detenzione e produzione di materiale pedopornografico;
Estorsione: una richiesta di 55 euro per non diffondere immagini compromettenti;
Stalking: pressioni e minacce psicologiche per ottenere ulteriori immagini, anche coinvolgendo altri minori.