L’ex Mulino Luiselli, al centro di un Piano integrato del Comune di Cisterna di Latina, destinato ad ospitare un mega centro commerciale. L’operazione non convince né il comitato di tutela e di salvaguardia del convento di Sant’Antonio Abate né gli attivisti del Movimento cinque stelle che si sono rivolti al consigliere regionale pontino Gaia Pernarella la quale, insieme al suo gruppo consiliare, ha presentato un’interrogazione indirizzata al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e ai suoi assessori Michele Civita e Lidia Ravera, con deleghe alle politiche del territorio e alla cultura.
L’ex Mulino Luiselli è stato dichiarato nel 1994, con decreto del Ministero dei Beni culturali e ambientali, sito di particolare interesse. Un bene culturale da tutelare poiché testimonianza non solo del convento ma anche di archeologia industriale. Il Comune di Cisterna, con delibera consiliare del 2008, ha proceduto alla presa d’atto dell’avvenuta approvazione del Programma integrato d’intervento per l’area ingresso nord della città adottato tre anni prima senza “il parere della Sovrintendenza ai beni architettonici e paesaggisti”. Più precisamente, come si legge nell’interrogazione (qui il testo), l’ufficio tecnico del Comune di Cisterna acquisì un parere favorevole di massima rilasciato dalla Sovrintendenza per un progetto precedente e completamente diverso. Per i consiglieri interroganti la proceduta di silenzio assenso, riscontrata dall’esame dell’iter, non avrebbe dovuto essere applicata in caso di vincolo paesaggistico, quindi un’eventuale trasformazione del sito sarebbe illegittima per i grilli che appunto sull’argomento hanno presentato un’interrogazione regionale. I consiglieri di opposizione hanno rilevato che all’interno del Ptpr di riferimento erano state recepite le osservazioni formulate dal locale Gruppo attivo del Wwf proprio in merito al vincolo del Mulino Luiselli. Ecco perché nell’interrogazione presentata, i consiglieri del Movimento cinque stelle chiedono a Zingaretti e ai suoi assessori quale sia lo stato di avanzamento per la valutazione del riconoscimento del sito quale bene paesistico e se si ritiene legittimo l’intero iter seguito. I consiglieri, infine, chiedono se sia possibile dirimere la controversia in atto attraverso l’istituzione di un tavolo tecnico tra Regione, Comune e Comitati.