Cisterna, Elisa uccisa con un martello: arrestato Fabio Trabacchin

Fabio Trabacchin
Fabio Trabacchin

E’ durato oltre quattro ore l’interrogatorio di Fabio Trabacchin, il 35enne che questa mattina (10 giugno), ha ucciso la moglie colpendola alla testa con un martello. Ha confessato, ma l’esame è stato lungo e difficile perché in un primo momento l’uomo non ricordava.

Secondo il suo racconto avrebbe vagato dalle 7 di mattina, quando è uscito di casa, fino alle 9.45, momento in cui è tornato davanti la villetta in via Palmarola, a Cisterna, nelle campagne. Ha guidato la sua auto, che è stata sequestrata, in stato confusionale fino a quando si è reso conto che qualcosa non andava, con la sensazione di dover ritornare a casa, invece di andare a lavorare.

L’autotrasportatore, incensurato, avrebbe litigato più volte nell’ultimo periodo con la moglie. Si stavano separando, vivevano in letti diversi, e stavano cercando un’altra sistemazione. Non erano d’accordo sui vari aspetti della separazione, ma non ci sarebbero stati episodi di violenza prima di questo. Nessuna segnalazione o denuncia alle forze dell’ordine.

Questa notte i due avevano ripreso a discutere, una lite lunga, a tratti accesa. Le urla erano state sentite dai vicini. Poi ad un tratto lui avrebbe preso un martello, che era in casa, e l’avrebbe colpita alla base del cranio, una sola volta. Una ferita che avrebbe ucciso Elisa Ciotti sul colpo. Sarà l’autopsia a chiarire l’ora esatta del delitto e la dinamica.Non è chiaro infatti se l’abbia colpita alle spalle o da un lato. L’arma del delitto sarebbe stata gettata nella spazzatura in un sacchetto nero di plastica, portata fuori dal 35enne. Non ricorda dove lo avrebbe lasciato e i militari la stanno cercando.

In tutto questo periodo in casa c’era la bambina di 10 anni. Se i vicini di casa hanno sentito le urla evidentemente anche lei deve essersi svegliata. Forse è rimasta nella sua stanza, forse è corsa dalla madre. Questo il padre non lo ricorda, all’inizio sembra abbia detto di no, ma non ne ha la certezza. Fatto sta che è stata lei, alle 8.30 a trovare la mamma riversa sul letto. Non si svegliava e così ha chiamato un parente stretto. L’uomo ha avvisato il 118, ma quando gli operatori sanitari sono arrivati nella casa per la donna non c’era più nulla da fare.

La piccola non è stata ancora sentita, è in stato di choc. La sua testimonianza sarà comunque fondamentale per trovare conferma della prima ricostruzione del femminicidio.

Il 118 poi ha chiamato i carabinieri. La scientifica ha svolto i rilievi nella villetta. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Andrea D’Angeli. Trabacchin è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario.