E’ in atto da parte della giunta comunale di Latina una sorta di diritto “innovativo”. L’esecutivo del sindaco Damiano Coletta ha recentemente approvato la delibera 42/2018 avente ad oggetto l’approvazione dei verbali delle sedute precedenti, primo trimestre 2017. Letta così sembra l’approvazione di verbali mai approvati, come si conviene fare come primo punto all’ordine del giorno delle adunanze successive. Ma non è così. E in effetti nel corpo della delibera si precisa che trattasi di “riapprovazione” di ben 111 verbali di sedute di giunta tenute nei mesi di gennaio, febbraio e marzo 2017. Ma cosa significa “riapprovazione”? Una convalida? L’approvazione di un atto rettificato?
Nella delibera numero 42 (di riapprovazione di 111 verbali) è scritto che la Giunta comunale ha disposto, attraverso l’atto 527 del 30 novembre 2017 (di aggiornamento del piano per la prevenzione della corruzione. Triennio 2017-2019), che le deliberazioni, dopo la pubblicazione, vengono riesaminate dalla stessa Giunta mediante riapprovazione del verbale delle sedute precedenti con scadenza periodica. Dunque, prima si approvano le delibere di giunta, poi vengono riesaminate attraverso riapprovazione del verbale. Il tutto grazie alla delibera 527 del 30 novembre 2017 che, nella delibera di riapprovazione di 111 verbali, troverebbe un’applicazione retroattiva atteso che i medesimi verbali risalgono al primo trimestre 2017.
L’esercizio di diritto amministrativo “innovativo” ci lascia un po’ perplessi. L’esecutivo targato Latina Bene Comune, nell’atto 42/2018, spiega che la riapprovazione dei verbali in conformità alla normativa vigente, risponde all’esigenza di “sempre maggiore trasparenza, efficacia ed efficienza dell’agire amministrativo, le quali devono connotare anche le modalità di funzionamento della Giunta comunale”.
E per fortuna! Perché in tutta questa storia c’è qualcosa che sfugge. Allegato all’atto 42/2018 non c’è alcun verbale. Perché non sono pubblici per loro natura? Il “riesame” ex post adottato cosa ha comportato? Qualcuno è in grado di dire se i verbali sono stati modificati e se sì che tipo di apporto è stato dato?
Vale la pena riflettere laddove si legge che la giunta a novembre 2017 ha stabilito che “le deliberazioni, dopo la pubblicazione, vengono riesaminate dalla stessa Giunta mediante riapprovazione del verbale delle sedute precedenti con scadenza periodica”. Ma che significa le deliberazioni già approvate vengono riesaminate attraverso i verbali? E questa in effetti deve essere una rivoluzione copernicana del diritto amministrativo. Non più annullamento o revoca ma riesame. E se questi atti hanno già prodotto effetti? E se questi atti sono stati impugnati? E se non sono stati impugnati, con la riapprovazione si riaprono i termini? Non siamo in grado di rispondere a tutte queste domande frutto di una banale logica, perché non abbiamo specifiche competenze che il caso richiede.
Resta la curiosità per una delibera del tutto particolare che appare come un colpo di spugna passato sopra delibere o verbali da rimettere in ordine. Perché? Perché riapprovare 111 verbali di cui non si dà evidenza né agli originali né ai presunti nuovi? E’ prevedibile che, stante la nuova regola contenuta nella delibera 527/2017, a carattere generale, la giunta intenda procedere a successive riapprovazioni di verbali, ripartendo da aprile 2017.
E’ il termine verbale ad inquietarci un po’. Sicuramente sarà una coincidenza a condizionare il nostro stato. La coincidenza di un esposto alla Procura per falso nei verbali della giunta Coletta di cui non sappiamo se abbia prodotto accertamenti o meno.