Si chiama Malware, il codice maligno che, il 4 febbraio scorso, ha attaccato il Consorzio per lo sviluppo industriale Roma-Latina. E’ partito dal computer di un dipendente, bucando tutti i sistemi di protezione ed archiviazione informatica dell’ente, danneggiando irrimediabilmente tutta la banca dati dinamica dal 2005 alla data di giovedì scorso, ovvero 11 anni di attività del Consorzio.
La banca dati conteneva 300mila documenti
“La banca dati – fa sapere il presidente Carlo Scarchilli -, contenente oltre 300.000 documenti, era del tipo ‘dinamico’ che consentiva velocemente di istruire ed emanare i provvedimenti di competenza, nonché di programmare e gestire in maniera celere le attività di sviluppo. I dati contenenti riguardavano istruttorie in merito ad utilizzazioni e progetti delle aree industriali, documentazione e progettazioni tecniche della Variante Urbanistica, nonché dati economici e finanziari. Questa grave situazione purtroppo capita in un momento cruciale dell’ente, che ha avviato ed in parte attuato tutta una serie di azioni per la Stabilizzazione, Riqualificazione e Sviluppo del più grande sistema produttivo del Lazio”.
La denuncia alla Polizia postale di Latina
Il gravissimo danno subito dal Consorzio è stato denunciato alla Polizia Postale di Latina, allegando una dettagliata relazione della ditta chiamata con procedura d’urgenza ad effettuare un intervento tecnico che ancora prosegue.
Rallentamenti nell’azione amministrativa dell’ente
Scarchilli riferisce che l’atto informatico subito “creerà dei rallentamenti nell’azione amministrativa che comunque si cercherà di contenere il più possibile in quanto sono in corso tutta una serie di azioni tecniche tese a ristabilire ed incentivare la rapidità e l’efficienza del servizio che l’ente fornisce, anche se purtroppo i dati informatici della banca dati, seppur isolati, con molta probabilità saranno irrecuperabili”.