Consumo di suolo a Terracina sopra la media provinciale, regionale e nazionale. I dati di Legambiente

Domani, 5 dicembre, Giornata mondiale del suolo. Il circolo di Legambiente Pisco Montano di Terracina non si fa trovare impreparato e in anticipo “svela” i dati raccolti per la campagna #salvailsuolo, e alla quale aggiunge #salvailsuoloterracina, sul consumo del suolo.

L’iniziativa punta a rilanciare la petizione sottoscritta da 82mila persone già consegnata il 10 ottobre scorso a Palazzo Madama dalle associazioni della coalizione italiana #salvailsuolo (formata da ACLI, Coldiretti, FAI – Fondo Ambiente Italiano, INU – Istituto Nazionale di Urbanistica, Legambiente, Lipu, Slow Food, WWF) per chiedere di varare entro la legislatura la legge per il contenimento del consumo di suolo e la difesa delle aree agricole già approvata dalla Camera nel maggio 2016 e ferma da più di 500 giorni in Senato. Gli obiettivi della normativa sono fermare il consumo di suolo e incentivare da subito la rigenerazione urbana e l’edilizia di qualità. La raccolta di firme è stata consegnata nelle mani del presidente del Senato Pietro Grasso.

“Relativamente al consumo di suolo a Terracina (dati ISPRA-Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente 2016) – fanno sapere dal circolo Pisco Montano -, il rapporto tra la superficie impermeabilizzata e la superficie totale (12,42%) risulta superiore sia alla media provinciale (10,28%) che a quella regionale (8,34%) e nazionale (7,64%). Gli ettari di suolo consumato a Terracina sono 1693,13 su un totale di 11.935,37. L’incremento 2015-2016 è di 1,06 ettari di suolo di territorio comunale edificato e sottratto al verde pari allo 0,06%, positivamente inferiore sia rispetto all’incremento provinciale (0,15%), regionale (0,27%) e nazionale (0,22%)… Il territorio di Terracina presenta (da Piano Regione Lazio Attività Estrattive – PRAE) un numero elevato di cave, ben 6 (di cui 2 attive e 4 inattive), un dato consistente se confrontato con la media nazionale di siti estrattivi per comune con siti di questo tipo (2,54)…”

Si tratta di dati sui quali riflettere e Pisco Montano auspica che gli indici di permeabilità “vengano integrati presto all’interno del vigente Regolamento edilizio comunale”.