Contro la violenza sulle donne, Dacia Maraini incontra gli studenti di Fondi

La scrittrice Dacia Maraini sarà a Fondi il prossimo 13 novembre, ospite dell’istituto Pacinotti nell’ambito degli eventi culturali dedicati alla lotta contro la violenza sulle donne.

Da sempre impegnata contro ogni forma di oltraggio e prevaricazione, in special modo quella di genere, la scrittrice incontrerà studenti e docenti.

L’evento, che per la sua importanza è patrocinato dal Comune di Fondi, si terrà presso l’auditorium comunale “Sergio Preti” alle 11. Oltre all’istituto Pacinotti, organizzatore dell’iniziativa, saranno presenti il sindaco Salvatore De Meo, l’assessore alle Politiche della Scuola Beniamino Maschietto e una rappresentanza degli Istituti scolastici della città di Fondi.

L’incontro, promosso in collaborazione con DEMeA – Eventi culturali, sarà moderato da Alessandro Panigutti, direttore del quotidiano “Latina Oggi”.

“La riflessione partirà dalla lettura dell’ultimo romanzo della scrittrice, dal titolo ‘Corpo felice’ – anticipa Gina Antonetti, dirigente dell’istituto Pacinotti – , nel quale i temi cruciali cari alla Maraini sono affrontati con grande intensità e con venature autobiografiche”.

Nel libro (Rizzoli, 2018) l’autrice racconta la perdita del figlio mentre era incinta di sette mesi e l’impossibilità di diventare madre. Corpo felice. Storia di donne, rivoluzioni e un figlio che se ne va” è un’opera delicata ma coinvolgente che consente al lettore di affacciarsi su una storia vera e intima di vita, quella di una scrittrice che ha fatto della propria esistenza un’opera d’arte e una battaglia civile contro le ingiustizie e la violenza sulla donna. Accanto al racconto di vita personale, infatti, Maraini compie un lungo e approfondito excursus storico e sociale che conduce il lettore alla scoperta di una lunga tradizione di vessazioni e ingiustizie in danno delle donne da sempre schiavizzate, abusate, rese oggetto di dominio da parte di una società patriarcale e maschilista che le ha considerate inferiori all’uomo, non meritevoli di pari dignità e incapaci di coltivare un pensiero proprio.