Coop lascia il basso Lazio, lavoratori in sciopero interrompono il Cda per la cessione dei negozi

La resa dei conti ci sarà mercoledì, quando Unicoop Tirreno e Distribuzione Centro Sud, convocati presso il Ministero dello Sviluppo economico, dovranno fare chiarezza sull’intenzione manifestata dai primi di cedere a Pac 2000 tutti i punti vendita del basso Lazio, ivi incluso quello di via Mascagni ad Aprilia, sul futuro dei lavoratori e dare garanzie sulla conservazione dei livelli occupazionali e contrattuali da parte dei subentranti; la partecipata di Alleanza 3.0, dovrà invece smentire o confermare una volta per tutte le voci circa una imminente cessione anche degli ipermercati di Lazio e Campania.
Se la guerra è dura da vincere, almeno la prima battaglia è stata portata a casa con successo dai lavoratori raccolti sotto le bandiere di Cgil e Uil. Questa mattina i lavoratori in sciopero degli otto supermercati Coop di medie dimensioni a rischio cessione (Aprilia, Pomezia, Velletri, Genzano, Colleferro, Frosinone e Fiuggi) si sono riversati a Piombino interrompendo il Consiglio di amministrazione che avrebbe ratificato la cessione a Pac 2000 (detentore del marchio Conad) sancendo la scomparsa della cooperativa dal basso Lazio. Un passaggio impossibile da attuare al momento, secondo i lavoratori, almeno fino a che le parti non avranno modo di confrontarsi al tavolo del Mise, mercoledì prossimo.
In quella sede la speranza è che anche la politica ai vari livelli faccia la propria parte. Dal canto suo, questa mattina, dopo aver sentito le ragioni dei lavoratori, l’assessorato al lavoro della Regione Lazio, ha ricevuto i vertici delle due aziende; domani sarà il turno dei sindaci dei territori coinvolti nella vertenza, che già si sono apertamente schierati al fianco dei lavoratori, rimarcando che la fuga di Coop rischierebbe senza garanzie precise, di avere ripercussioni pesanti sull’economia locale.