Corruzione alla Camera di Commercio, la Cassazione annulla l’ordinanza

Giuseppe Luciano torna in libertà dopo quattro mesi di domiciliari

La Corte di Cassazione ha annullato l’ordinanza cautelare e quella del Tribunale del Riesame di Roma per Giuseppe Luciano, 64 anni, dipendente della Camera di Commercio di Latina, arrestato lo scorso novembre con l’accusa di corruzione e truffa. Dopo quattro mesi agli arresti domiciliari, l’uomo è tornato in libertà.

Il suo legale, l’avvocato Lucio Teson, aveva presentato ricorso sottolineando la carenza delle esigenze cautelari. Le indagini della Guardia di Finanza avevano portato all’arresto di Luciano e di un collega, Andrea Di Stefano, 50 anni, con l’accusa di aver agevolato pratiche amministrative in cambio di denaro. Per Di Stefano è stato richiesto il giudizio immediato, con la prima udienza fissata per il 28 maggio davanti al Tribunale di Latina.

Nell’inchiesta, riguardante fatti avvenuti tra il 2021 e il 2023, risultano indagate a piede libero altre sette persone, tra cui commercialisti e liquidatori. Secondo l’accusa, i due dipendenti avrebbero facilitato cancellazioni dal registro delle imprese e variazioni di sedi legali dietro compensi in denaro. A uno dei due è contestata anche una truffa legata a irregolarità nella timbratura delle presenze.

Gli inquirenti avevano raccolto prove, incluse immagini di telecamere di sorveglianza che documentavano la consegna di denaro, in alcuni casi lasciato sotto la tastiera di un computer. Tuttavia, la decisione della Cassazione rimette ora in discussione le accuse nei confronti di Luciano.