Covid, Valletta (Lega): “Troppi extracomunitari in strada, serve pugno duro”

Vincenzo Valletta

“Un’emergenza nell’emergenza – così l’ha definita Vincenzo Valletta, consigliere comunale della Lega – E’ quella che, purtroppo, ogni giorno si sta consolidando a Latina e nelle sue periferie. In queste settimane di ordinanze e misure restrittive crescenti le strade della città sono popolate di persone extracomunitarie, di senza tetto, che bivaccano sulle panchine, sotto i portici, sui marciapiedi”.

E’ questa la preoccupazione di Valletta: “Ci sono quelli che nei campetti o nei parchi deserti organizzano bivacchi, giocano  a pallone, arrivando a stazionare vicino ad alcuni supermercati. Ci sono quelli che al mattino escono dal dormitorio e si aggirano per la città in barba alle regole. Il tutto senza rispettare alcuno dei provvedimenti emessi a tutela e prevenzione della diffusione del Coronavirus. Privi di qualsiasi dispositivo di protezione, dalle mascherine ai guanti. Il quadro non cambia, purtroppo, neanche alla mensa della Caritas dove ogni sera si affollano le persone bisognose senza alcun controllo, senza rispettare le misure di sicurezza e mettendo a repentaglio non solo la loro ma anche la salute degli operatori che si prodigano senza sosta per dargli assistenza ed un pasto caldo”.

“La situazione è a dir poco insostenibile e di questo passo rischia di sfociare anche in emergenza sociale. Il sindaco, che ogni sera ci dedica una sorta di Carosello, dal suo ufficio è possibile che non si accorga di quanto sta accadendo? E se ne è al corrente, sarebbe utile, nell’interesse dei cittadini tutti, sapere se intende o se ha messo in atto misure di controllo massive per evitare questi atteggiamenti irresponsabili che non solo mettono a rischio la vita di ogni cittadini ma rischiano di scatenare un nuovo effetto domino dei contagi. Non possiamo permetterci che possano essere veicolo di un ulteriore contagio. Non si tratta di discriminazione – precisa – e mi auguro che nessuno voglia strumentalizzare le mie parole. Ma si tratta di prendere atto, come la buona politica e un’attenta amministrazione dovrebbero fare, di un’emergenza a cui è indispensabile porre freno immediatamente anche utilizzando il pugno duro di controlli stringenti e quarantene obbligatorie”.