Crisi Abc, Consiglio deserto e rottura tra i partiti di maggioranza

Consiglio comunale deserto questa mattina al Comune di Latina. Si sarebbero dovuti affrontare i vari problemi a cui l’azienda speciale Abc da tempo deve far fronte, però non si è arrivati al numero legale per svolgere la riunione. All’appello erano presenti solamente dodici consiglieri, con vari assenti anche tra gli esponenti di Fratelli d’Italia. La situazione si fa sempre più complicata, con una vera e propria spaccatura tra i partiti di maggioranza e a rimetterci, oltre ai tanti lavoratori dell’azienda, è solamente la città.

Sul caso, tramite un comunicato stampa, sono intervenuti i partiti di opposizione che hanno così commentato: “Sulla gestione di ABC ci sono dissidi evidenti e allarmanti non solo tra i partiti della maggioranza, ma anche all’interno del primo partito al governo della città. A dimostrazione che sul futuro dell’azienda speciale e del servizio di raccolta rifiuti esistono divergenze e malumori anche nel partito che esprime più rappresentanti in Consiglio, nonché nella lista Celentano. Lo stato confusionale della maggioranza e le discrepanze che emergono in maniera sempre più evidente sull’assetto societario di ABC – continuano i consiglieri di opposizione – stanno danneggiando gravemente l’azienda, di riflesso i suoi dipendenti, di conseguenza la città tutta. Non solo. La diserzione della seduta odierna deve essere letta anche come un atto di sfiducia nei confronti del primo cittadino. Di fatto un boicottaggio alla linea politica e all’azione di governo dettata dalla sindaca”.

“Ancora una volta – proseguono le forze di opposizione – si passa sopra la dignità dei lavoratori, come nel 2015 quando l’amministrazione Di Giorgi cadde proprio a causa della spartizione delle poltrone sul destino della Latina Ambiente. ABC dovrebbe essere lo strumento principe per garantire il decoro e un servizio efficiente, invece diventa strumento di rivalsa tra forze politiche irresponsabili, che mirano solo alle poltrone. A rimetterci sono proprio i lavoratori, sulle cui teste si continua a fare inaccettabili giochi politici. Di conseguenza la città sconta una raccolta differenziata ferma da due anni.
La condizione di stallo in cui si trova l’azienda, aggravata dalle recenti dimissioni del presidente del CdA a seguito dell’istruttoria dell’Anac, è dovuta proprio alle spaccature nella maggioranza e a una Sindaca che non è in grado di fare sintesi indicando e pretendendo una linea univoca. Ciò che temevamo e che, purtroppo, registriamo è un ritorno ai giochi di potere. Giù la maschera rispetto alle tentate conciliazioni tra forze prive di unità e visione, modus operandi che la città ha già subito e di cui ancora paga dazio. Di quest’impasse e dei gravi ritardi conseguenti al braccio di ferro nel centrodestra, la maggioranza dovrà assumersi piena responsabilità di fronte agli organi competenti“.

Una profonda rottura dunque tra i partiti di maggioranza, evidenziata anche dal comunicato diffuso dagli esponenti della Lega, che hanno così commentato la mancata partecipazione al Consiglio Comunale indetto nella mattinata odierna, attaccando l’assessore Addonizio: “L’attività politica che da settimane ruota intorno al caso ABC è lontana anni luce da quei principi di trasparenza e lealtà che la Lega ha da sempre utilizzato come cifra stilistica del proprio operato. Non si tratta di rotture, polemiche o malumori, come leggiamo sulla stampa o ascoltiamo dalle voci dei nostri colleghi in Consiglio comunale: la Lega non ha cambiato rotta, non ha modificato i suoi obiettivi, ma sta semplicemente proseguendo nel solco della condivisione amministrativa, requisito imprescindibile per una cooperazione politica e da sempre vessillo del partito nel capoluogo. 

“Sono mesi che – dicono dalla Lega – assistiamo a continue forzature da parte dell’assessore Addonizio e dell’Udc (oggi gruppo Noi Moderati), desiderosi di trasformare l’azienda speciale in una multiservizi. In più occasioni abbiamo sollecitato un ragionamento ponderato sul futuro di Abc, senza autonomie e fughe in avanti, ma ad oggi nessuno ci ha convocati o ha radunato intorno al tavolo i cinque gruppi consiliari di maggioranza per condividere intenti, prospettive e opportunità. Di contro abbiamo una delibera di giunta per dare il via a uno studio tra i diversi modelli alternativi all’azienda speciale, tra l’altro voluta forzatamente approvare nonostante la richiesta di rinvio del vicesindaco e assessore Carnevale al fine di chiarire l’opportunità di un simile atto, e contemporaneamente le dichiarazioni sulla stampa dell’assessore che inneggia alla multiservizi. Ma se ci si dice convinti che la formula della multiservizi possa giovare al futuro della società, perché affidare uno studio? Quello che appare è un pacchetto preconfezionato, qualcosa di deciso a monte e che deve essere fatto digerire a chi non la vede alla stessa maniera. Chi pensa male sbaglia, ma spesso ci indovina. Questo è un modus operandi che non ci appartiene e che non reputiamo idoneo e rispettoso: da qui la decisione di non prendere parte al Consiglio comunale di questa mattina, con all’ordine del giorno la nomina dei revisori dei conti di Abc”.

“Un’altra prepotenza – concludono – portata avanti incuranti delle nostre rimostranze, palesate già dal mese di novembre. Al riguardo abbiamo chiesto di riaprire i termini dell’avviso pubblico, considerato il poco tempo previsto, la scarsa promozione dello stesso e, di conseguenza, la poca partecipazione da parte dei professionisti. Il nostro intento è avere la possibilità di scegliere i revisori tra le migliori eccellenze della nostra città, facendo partecipare quante più persone possibile, anche attraverso il coinvolgimento dell’ordine professionale. Un modus operandi non rispettoso soprattutto della cittadinanza, che dopo anni di disagi merita un servizio di igiene urbana puntuale ed efficiente sotto ogni punto di vista. La situazione emergenziale e di stallo dell’azienda speciale è evidente e richiede uno sforzo condiviso atto innanzitutto a rendere Latina una città pulita con bollette al ribasso (la nostra Tari è tra le più alte d’Italia!) e a garantire i lavoratori senza che questi, come sta avvenendo, siano sottoposti a turni di lavoro massacranti. E per noi, arrivare oggi ad affidare ulteriori servizi come quello del verde pubblico ad Abc significa peggiorare lo stato di salute di un’azienda che da anni non riesce a decollare, producendo i disservizi generali che quotidianamente sono sotto gli occhi di tutti, con tutto ciò che ne consegue anche per i lavoratori. Senza dimenticare che sull’azienda speciale c’è il peso di un’inchiesta giudiziaria che ha portato a sette misure interdittive e che ad oggi, con il pasticcio fatto con la nomina di Palmerini al vertice del cda, la stessa non ha nemmeno un Presidente”.