Cristian Nardecchia, dislivello mondiale: 18.075 metri in 22 ore, 17 minuti e 56 secondi

Impresa

Il ciclista Cristian Nardecchia ha stabilito il nuovo World Official Record di dislivello, toccando quota mt 18.075. Una variazione assoluta di altitudine pari a poco oltre il doppio della cima dell’Everest (mt 8848,86 slm). Da qui il nome della sfida More Than Double Everesting, che ha preso la via di Sezze, paese in provincia di Latina, sulla catena dei Monti Lepini. E soprattutto il è il paese di Cristian, che ha compiuto l’impresa in via Monticello in una maratona in sella di 22 ore, 17 minuti e 56 secondi. Un tempo necessario a compiere 241 giri del percorso lungo 570 metri, con pendenza del 14,3%, con dislivello di 75 metri, che tra andata e ritorno significava coprire una distanza lineare di 274 km e 740 metri. Numeri impressionanti se consideriamo l’enorme dispendio energetico, in salita con l’escursione termina tra giorno e notte. 

Il record precedente apparteneva al portoghese Tiago Ferreria, con 17.753 metri di dislivello raggiunti in 23 ore 29 minuti 34 secondi. 

Tabella di marcia

L’avventura di Cristian Nardecchia è iniziato alle 10 in punto di ieri ed è terminata alla ore 8:17:56 di questa mattina, accolto come un eroe dal suo popolo, che non ha fatto mai mancare l’incoraggiamento anche nei momenti più critici e nelle ore più impensabili. Si avvertiva la grande attesa dei giorni scorsi, manifesti in centro pronti a ricordare l’evento, insieme alle maha  gestito la viabilità regolata dalla Polizia Locale coordinata dal comandante Lidano Caldarozzi) per la serie: “Io c’ero”. Anche il percorso di gara è stato in parte sapientemente risistemato per l’occasione. Nulla andava lasciato al caso. 

Alle prime luci del giorno erano già diverse le decine di appassionati che sostenevano Cristian ad ogni giro di boa, intonando il suo nome e applaudendo ogni sua pedalata insieme al suo team Montecchia-Montini. Al termine del 236esimo giro gli ultimi 7 minuti di sosta e poi l’ultimo sforzo conclusivo fino alla gloria. Al gruppo all’arrivo si è unita negli ultimi metri anche la moglie di Cristian, Daniela, sua prima tifosa. 

Festa

Con l’avvicinarsi del traguardo, ogni punto di osservazione era buono per non perdersi l’appuntamento con la storia ed immortalare il momento dell’arrivo al 241esimo giro di Cristian con tanto di striscione: “Per tutto noi sei il numero uno”. Un drappo tricolore, uno rossoblù, colori della città di Sezze, una corona d’alloro, sommerso dagli abbracci, in un clima di grande gioia e commozione che non ha risparmiato nessuno.  

Il primato di Cristian è stato certificato dalla Timing Data System ed omologato dai giudici del Word Official Record, gli spagnoli David Ventura e Sandra Lopez, che hanno consegnato pergamena e medaglia. Un’altra medaglia è arrivata personalmeente dal fratello Umberto, ex ciclista professionista. 

Squadra

Impresa individuale centrata da una squadra. E’ quella che ha avuto al suo fianco Cristian Nardecchia, con i suoi compagni pronti a supportarlo. Si sono alternati nella staffetta Stefano Montini (presidente team Nardecchia Montini), Davide Perna, Riccardo Cavaricci, Andrea De Mei e Salvatore Santoro. Staff composto da Roberto Cavaricci, Leonardo Tiritera, Giorgio Leggeri, Antonio Codesta, Angelo Tartaglione (meccanico) e Regina Schievano (massaggiatrice). 

Commenti

Stremato, con un filo di fiato, Cristian Nardecchia è ancora molto emozionato nel commentare le sue gesta: “Una giornata dal sapore particolare, condivisa da tutti. E’ il record dell’amicizia e dell’altruismo. E’ stata durissima, ieri pomeriggio dopo quasi quattro ore volevo mollare. Faceva molto caldo, ma mi è venuto in soccorso Stefano (Montini), che ha saputo dire le parole giuste per farmi continuare. Poi la temperatura è scesa e tutto si è fatto più facile. A quattro giro dal termine ho capito che era fatto. Devo ringraziare tutti coloro che mi sono stati vicini, sia nella preparazione che in queste 24 ore. Adesso basta imprese, voglio solo correre con gli amici”. 

Poco distanti ci sono i genitori, si avvicinano, abbracciano il figlio. Paolo e Graziella hanno gli occhi che luccicano: “E’ la cosa più bella del mondo realizzare un sogno. Sapevamo che ce l’avrebbe fatta, perché è testardo. Inizialmente quando Cristian ci ha detto quello che avrebbe voluto fare non abbiamo dormito per qualche notte, poi ci siamo abituati all’idea”. 

Idea che è venuta ad Alberto Spagnoli, dirigente sportivo, iroman, già inventore del Latina Vertical Sprint (Corsa sui gradini della Torre Pontina a Latina). “So cosa vuol dire la fatica, dire che quello che ha fatto Cristian è eccezionale non basta. E’ stato molto di più”. Umberto, fratello di Cristian, pur misurato, non nasconde la sua soddisfazione: “Mi sono dedicato a gestire l’ansia e mantenere quanto possibile la quiete intorno a Cristian. È fondamentale in queste situazioni”. 

Chiude il presidente Stefano Montini: “Ci sono stati tre momenti di crisi in questo record. Cristian mi ha fatto capire che dovevo cambiarmi e montare in sella per stargli vicino. L’ho fatto con gran piacere, come tutti gli altri compenti della squadra”.