La sommossa dei presidi del liceo di Terracina contro il dimensionamento scolastico approvato per la provincia pontina riscopre le ruggini di una riforma che spinge talvolta gli istituti scolastici a farsi guerra a vicenda per le iscrizioni. Ma al di là di questo, nel caso specifico, emergerebbe anche un’assenza attribuibile alla dirigenza scolastica. La Provincia di Latina in vista del piano ha indetto una serie di incontri e il 23 ottobre scorso ha tenuto una riunione con i presidi: assente il “Leonardo da Vinci”. Come mai?
Lamenta la mancata consultazione, ma il liceo era assente
Mario Fiorillo, attuale dirigente scolastico dell’istituto di via Pantanelle, nel criticare la proposta dell’amministrazione provinciale guidata da Eleonora Della Penna finita in Regione e quindi approvata, si è anche lamentato del fatto che non vi era stata la consultazione delle scuole interessate. Al liceo di Terracina non è mai arrivata la convocazione dell’ente di via Costa? Un dettaglio che merita un chiarimento.
La spiegazione di Fiorillo
Presto detto. “Non abbiamo partecipato – ha risposto il preside Fiorillo – poiché alla riunione indetta per il dimensionamento non avevamo nessuna istanza da fare. Inoltre, proprio quel giorno ero a Firenze per prendere parte ad un convegno dell’Indire, ente di ricerca e innovazione per la scuola italiana. Resta il fatto che è stato portato avanti un piano di dimensionamento scolastico che è in contrasto con le linee regionali. Ho chiesto, sollecitato dal consiglio d’istituto del ‘Leonardo da Vinci’, un incontro con il presidente della Penna, proprio per capire quali sono le ragioni che hanno spinto l’amministrazione provinciale a promuovere il dimensionamento”. Alla domanda se il liceo promuoverà un ricorso al Tar, come suggerito dall’ex dirigente scolastico del liceo di Terracina Carmelo Palella, Fiorillo risponde che eventualmente, qualora questa ipotesi fosse percorribile, sarà deciso dal Consiglio d’istituto. Consiglio che si riunirà il prossimo 14 gennaio. La questione dell’opposizione al Piano di dimensionamento scolastico al momento non è all’ordine del giorno, ma con una mozione d’ordine potrebbe essere valutato dal consiglio nella stessa seduta di giovedì prossimo. “Rappresentiamo un’istituzione e personalmente – ha concluso Fiorillo – ritengo che come tale dobbiamo attenerci alle regole. Si tratta solo di capire come sia stato possibile approvare un piano che le disattende completamente. Ma ripeto, sarà il Consiglio a decidere eventuali azioni”.
Ostacolò l’occupazione, ora fa il sovversivo
Il giorno dopo la dichiarazione di guerra, sottoscritta idealmente anche dall’ex preside del liceo di Terracina Carmelo Palella (oggi in pensione) suggerendo azioni mirate a contrasto della delibera regionale e mobilitazioni contro la Provincia di Latina, a sbottare è uno studente. “Palella già ha fatto abbastanza – commenta su Facebook -, se ne stesse a casa… Poi ora si mette a fare il sovversivo quando il tentativo di occupazione, quando c’era lui, l’ha ostacolato in ogni modo… Ed era il periodo in cui quasi tutte le scuole d’Italia avevano occupato contro il finanziamento alle scuole private. Probabilmente gli dà fastidio che molti da Terracina siano andati a Sabaudia, ad esempio io perché non mi volle far cambiare sezione”.
La replica di Palella
Pronta la replica di Palella: “Non conosco la situazione che riguarda la presenza o meno alle riunioni (avevo anche chiesto se il Comune di Terracina era stato convocato) e tengo a precisare che se regole ci sono queste vanno rispettate”. Poi spiega allo studente che lo ha criticato che se gli è stato negato il nulla osta è perché non ne ricorrevano i presupposti “altrimenti avrebbe potuto presentare ricorso”. In merito all’occupazione “imposta” a Palella dagli studenti, lo stesso precisa che “i ragazzi, di comune accordo con la presidenza, avevano partecipato al corteo di Latina due giorni prima e il giorno prima dell’occupazione avevano partecipato al corteo che numerosissimo aveva percorso Via Roma e Piazza Garibaldi. Il resto non era stato programmato e l’occupazione effettuata da un esiguo gruppo di “studenti”, una cinquantina su oltre 1.000 studenti (la notte si sono ridotti ad una ventina) andava palesamente contro il diritto allo studio degli altri 1.000 studenti, e delle loro famiglie; e questo diritto io ho difeso secondo quanto le norme mi hanno consentito di fare come sempre d’altronde in tutte le altre attività”.
In via Pantanelle si piange, al “Giulio Cesare” si esulta
Dunque, bacchettati i presidi terracinesi mentre a Sabaudia, l’amministrazione comunale e il pianeta scuola, continuano ad esultare per l’assegnazione (indigesta al liceo “Leonardo da Vinci”) dell’indirizzo scientifico all’istituto “Giulio Cesare”. Si tratta di una soddisfazione espressa a fronte di un ampliamento di offerta necessario o per puro campanilismo?