Dal calcio alla politica, Carolina Morace in visita a Latina: “Mi batterò per i diritti”

Carolina Morace, ex c.t. e centravanti della Nazionale, è stata in visita a Latina per incontrare cittadini e sportivi in vista anche della sua candidatura al Parlamento europeo nella Circoscrizione Centro.

Prima nel Centro Commerciale Morbella, ospite della Caffetteria Torrefazione Di Re, poi la visita alla struttura di calcio femminile Women Latina Calcio, infine donando il pallone di Europa 2024 alla locale sezione arbitrale “Serratore” in occasione della giornata di cerimonia di inaugurazione della nuova sede, la più grande calciatrice italiana di tutti i tempi ha promesso di battersi politicamente per i diritti come quando lottava nelle aree di rigore avversarie.

Mi sono avvicinata al Movimento 5 Stelle perché per il movimento la persona è al centro. E’ progressista, lotta per gli ultimi e per tutelare e allargare i diritti dei cittadini. Oggi la politica viene concepita con scetticismo dai cittadini, ecco perché il M5S ha messo l’individuo al centro della nostra politica. Bisogna saper ascoltare i cittadini e portare le loro istanze in Parlamento.”.

Perché la scelta di scende in campo ma questa volta in politica, è stata la domanda più frequente che le hanno rivolto nel capoluogo pontino

Credo che si arriva ad un certo punto della propria vita in cui si maturano determinate esperienze e ci si mette al servizio degli altri. Credo che il mio girovagare per il mondo, avendo vissuto anche in Canada, Trinidad de Tobago, Inghilterra, Australia, mi ha portato a conoscere e ad incontrare culture diverse che inevitabilmente ti consentono di farti fare sempre un passo in avanti, perché ti rendi conto dove sia arenato il proprio Paese rispetto a determinati argomenti, soprattutto in materia di civiltà e riconoscimento dei diritti. Occorre poi accelerare la questione dei diritti civili in tutti i Paesi, occorre combattere ogni forma di discriminazione. Lo slogan in cui mi riconosco maggiormente è più diritti e meno armi. Il tema della Pace è prioritario”.

Il suo è un appello a tutte le donne perché tra i suoi obiettivi programmatici ci sarà anche la parità salariale tra uomo e donna: 

Una parità salariale che non si esprima solo nel mondo del lavoro ma anche nel settore dello sport. Una recente classifica di Eurostat indica le mamme italiane come le più disoccupate d’Italia, questo è un dato davvero allarmante e mortificante che determina un forte gap con il resto d’Europa. Aver fatto esperienze in altri Paesi mi ha permesso di vedere come molti problemi, da noi ancora irrisolti, siano stati superati”.

Cosa vuole portare della sua esperienza sportiva all’interno del Parlamento europeo?

L’Unione Europea deve fare di più per l’accesso alla pratica sportiva, il diritto allo sport è per tutti. Lo sport è un benessere psicofisico a qualsiasi età. E’ sinonimo di salute fisica e mentale. Quindi tutti ne hanno il diritto. Visitando la struttura di Borgo Podgora della Women Latina Calcio mi sono resa conto ancora di più dei grandi sacrifici che compiono dirigenti e istruttori per portare avanti una struttura sportiva. Lo sport è portatore di valori imprescindibili: pace, inclusione, integrazione, uguaglianza, educazione, rispetto. Dobbiamo allora sostenere economicamente le società sportive perché svolgono una funzione sociale ed educativa e sono fondamentali soprattutto nei confronti dei giovani che vivono in contesti familiari disagiati. Lo sport ha uno straordinario valore educativo e non solamente per chi lo pratica. Occorre quindi sostenere nel territorio le società e le associazioni sportive proprio perché lo sport è una palestra di vita. In un contesto storico, divorato oggi dai social che nei giovani generano spesso isolamento, emarginazione, discriminazione e spesso anche aggressività, lo sport è un importante messaggero di valori e può essere una risposta concreta al disagio sociale, all’esclusione, al bullismo. Lo spirito di coesione che si coltiva in una squadra aiuta a costruire una cultura del rispetto, dell’amicizia e della solidarietà, dove anche le differenze diventano un valore aggiunto”.