Desirée, querela ai genitori per non aver vigilato. Gli imputati ridono in aula

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Un’udienza quasi surreale quella che si è tenuta ieri mattina per la morte di Desirée, la 16enne di Cisterna, trovata senza vita in un edificio abbandonato in via dei Lucani, a Roma.

L’avvocato Maria Antonietta Cestra, che difende uno degli indagati, Salia, ha querelato i genitori della vittima per “cooperazione colposa”. Secondo questa teoria se avessero vigilato sulla ragazzina non sarebbe accaduto nulla. Il giudice per l’udienza preliminare ha comunque ritenuto che non fosse d’ostacolo alla costituzione di parte civile. Sono stati infatti ammessi i genitori, i nonni, la zia, la Regione Lazio, Roma Capitale e due associazioni.

I nonni in particolare, tramite il loro avvocato, Maria Teresa Ciotti, si sono detti indignati. “Una querela – ha detto il legale – presentata per opporsi alla costituzione di parte civile, che però sarà per loro come un boomerang”.

“La ragazza – ha detto ancora l’avvocato – solo in un’altra occasione era rimasta a dormire fuori la sera, a casa di un’amica e la notte della sua morte era la seconda volta che non tornava a casa, e quando è morta era la seconda volta. La sera prima aveva telefonato alla nonna dicendo che dormiva da un’amica e che sarebbe tornata il giorno dopo per cambiare il corso scolastico. Quando non l’hanno vista arrivare, la mattina seguente, già alle 7 si sono messi tutti in movimento per cercarla”.

Sempre i nonni stanno valutando una denuncia per calunnia perché non sarebbe vero che la ragazzina non fosse seguita, o che non abbiano vigilato sui suoi spostamenti.

“Anche quando avevano scoperto che faceva uso di droga – ha continuato Ciotti – si erano dati da fare per aiutarla, contattando anche i servizi sociali”.

Quello che più ha causato sdegno è stato il comportamento tenuto dagli imputati che a un certo punto hanno iniziato a ridere tra di loro. Gli avvocati delle parti civili stavano per protestare quando è intervenuto direttamente il giudice che si era accorto della situazione. Il gup ha intimato loro di smetterla spiegando che se avessero continuato li avrebbe fatti uscire dall’aula.

Non sono mancate stranezze, come quando una delle interpreti è sparita impedendo al processo di andare avanti.

Le prossime saranno udienze strettissime, perché a fine ottobre scade la custodia cautelare. Venerdì il giudice terminerà l’incidente probatorio con altri gli altri due testimoni: Sabid Abdullah detto Imhem, e Kasufa Muriel (che aveva rivestito Desirée dopo averla trovata nuda). Lunedì discuteranno il pubblico ministero e le parti civili. Il 16 e 17 ottobre discuteranno le difese e il 21 il gup deciderà sul rinvio a giudizio o meno.