Dirty Glass, il carabiniere ammette: “Ho passato informazioni ma mai avuto nulla in cambio”

Sono stati interrogati i due appartenenti all’Arma dei carabinieri arrestati nell’ambito dell’inchiesta Dirty Glass.

Questa mattina Carfora Lettieri ha risposto per oltre 30 minuti alle domande del giudice per le indagini preliminari della direzione distrettuale antimafia di Roma Antonella Minunni, assistito dal suo avvocato Gianmarco Conca. All’esame era presente anche uno dei pubblici ministeri che hanno coordinato le indagini, Luigia Spinelli.

Il militare ha ammesso di aver effettivamente cercato le informazioni richieste all’imprenditore Luciano Iannotta. Non avrebbe però ricevuto in cambio né beni né denaro.

Il colonnello Sessa si è invece avvalso ieri della facoltà di non rispondere. È difeso dagli avvocati Luca Petrucci e Nicola Capozzoli.

Quasi un’ora è durato invece l’interrogatorio dell’imprenditore Cifra ha raccontato che la fattura rilasciata ad Agostino Riccardo era per un catering. Che sapeva chi fossero, ma erano clienti come altri. Il suo avvocato, Maria Antonietta Cestra ha chiesto la revoca dei domiciliari e il pm Spinelli si consulterà con gli altri 3 sostituti procuratori che hanno coordinato le indagini.