Disservizi al Cup di Formia, le lamentele di ‘Guardare Oltre’

L'ospedale Dono Svizzero di Formia
In una nota, la Consigliera Comunale e Capogruppo di “Guardare Oltre” Immacolata Arnone ha presentato alle varie istituzioni una lamentela per i disservizi che da tempo interessano il CUP dell’Ospedale Dono Svizzero di Formia, riceviamo e pubblichiamo:
“Ai sensi dell’art.29 comma 6 del Regolamento del consiglio comunale, la sottoscritta Consigliera Comunale Immacolata Arnone, capogruppo Guardare Oltre, interroga il Sindaco Gianluca Taddeo, il Presidente del Consiglio Comunale e i vertici Asl Latina.
Premesso che:

– La sanità, in particolare in questa fase storica, riveste un ruolo fondamentale nella vita delle persone;

– I tempi di prenotazione ed erogazione delle prestazioni sanitarie pubbliche sono lunghi, tanto da comportare spesso rassegnazione e rinuncia alle cure da parte di centinaia e centinaia di cittadini;

– La crisi pandemica ha costretto molti cittadini a posticipare controlli di routine, anche semplici prelievi ematici, il che ha gravato fortemente sulla capacità di prevenire patologie e attuare i dovuti controlli;

– La sanità pubblica deve garantire livelli adeguati di assistenza.

Considerato che: 

– Il Sindaco pro tempore è responsabile della Salute Pubblica sul territorio comunale di competenza;

– L’Ospedale di Formia riveste un’importanza fondamentale per la città ed il comprensorio tutto.

Preso atto:

– della variazione del programma di presa in carico delle prenotazioni, accettazione e pagamento presso il CUP del Dono Svizzero di Formia;

– delle svariate criticità legate alla capacità di accettare le ricette, evadere eventuali pagamenti e svolgere prelievi ematici in tempi ragionevoli, in particolare per quanto riguarda persone anziane, donne incinte e soggetti fragili in generale. Persone che devono alzarsi alle 4 del mattino per poter prendere il numero e che devono aspettare anche quattro ore, se il tempo lo permette fuori con ilgrande problema del distanziamento che questo tempo impone;

– che prima le categorie protette accedevano direttamente alla sala prelievi, per le analisi, oggi si trovano costrette a passare per il Cup; 

– della perdurante situazione di stallo e dei continui disagi, avvenuti in particolare nell’ultimo mese, per un programma che doveva andare a regime nel novembre del 2021;

– del personale del front office fatto oggetto di insulti e minacce;

– di una linea internet insufficiente, che rende ancora più difficoltoso un meccanismo già di per sè farraginoso.

La sottoscritta Consigliera Comunale interroga Il Sindaco e la Giunta, per quanto di competenza:
L’Amministrazione Comunale, nella persona del Sindaco, è intervenuta? Come ritiene opportuno impegnarsi per risolvere il problema? Sono state già poste in essere azioni formali? Se si, quali? E con quali tempistiche? Possibile che bisogna demandare alla Sanità Privata esercizi fondamentali per la Salute Pubblica?”.