Droga in carcere, detenuto non obbedisce: costretto a scusarsi in ginocchio

800 litri

Nell’inchiesta Astice e Petrus sono finiti anche il 24enne Roberto Ciarelli e il 34enne Gianfranco Mastracci, indagati per un episodio di violenza e umiliazione che sarebbe avvenuto, secondo gli inquirenti, all’interno del carcere di Latina.

E’ quanto emerge dall’ordinanza firmata dal gip Molfese che ha portato oggi all’applicazione di 6 misure cautelari.

Mastracci sta scontando la condanna a 4 anni e 4 mesi nel processo Alba Pontina.

I due, il 19 luglio 2018, avrebbero intimato ad altri due detenuti di lasciare la cella dove si trovavano. Al rifiuto Mastracci li avrebbe minacciati, affermando che “avevano fatto un affronto nei confronti di Roberto Ciarelli a non lasciare la cella e per questo avrebbero pagato“. Più tardi le presunte vittime sarebbero state accerchiate nell’area aperta da altri detenuti e sempre Mastracci avrebbe detto che “lì comandavano loro e che avrebbero dovuto fare ciò che gli chiedevano”. Ciarelli si sarebbe quindi avvicinato e gli avrebbe detto “minacciosamente” sempre secondo gli investigatori: “Pezzo di mxxxa”, prima di essere fermato dagli agenti di polizia penitenziaria.

La storia non sarebbe finita qui, perché il giorno successivo Mastracci, che sarebbe stato istigato da Ciarelli, avrebbe costretto uno dei due detenuti a scusarsi in ginocchio, altrimenti “sarebbe stato accoltellato“.

Ciarelli e Mastracci risultano soltanto indagati e non sono state emesse per loro nuove misure cautelari.