Emergenza idrica, Amici sbotta: cittadini allo stremo e si continua a perdere tempo

L’intera provincia è a secco e le autorità continuano a perdere tempo. Suona più o meno così il messaggio lanciato dal sindaco di Roccagorga Carla Amici a proposito della Conferenza dei sindaci convocata per martedì prossimo a Formia. Tema all’ordine del giorno: Informativa circa l’emergenza idrica dell’estate 2017 – Audizione del Gestore del servizio idrico integrato sullo stato di attuazione degli interventi programmati e piano delle comunicazioni.

carla“Se la situazione non fosse tragica verrebbe quasi da sorridere – attacca Carla Amici – siamo in piena crisi idrica senza acqua ovunque e chiediamo di essere informati degli interventi programmati!. I sindaci dei Monti Lepini si sono incontrati già con il gestore , abbiamo pianificato gli interventi urgentissimi da realizzare nell’immediato, il più importante ha visto la realizzazione del collegamento dei pozzi strategici Volaga autorizzati dalla Regione Lazio per l’immissione nella fonte di Fiumicello di una portata di oltre 60 l/s . Ad oggi attendiamo tra un rimpallo all’ altro, l’autorizzazione da parte della Asl – protezione civile e quant’altro. Colleghiamo i pozzi Volaga immediatamente ricorrendo anche al supporto del Prefetto che con un proprio decreto, stante l’emergenza assoluta, ne autorizzi l’apertura per almeno allieviare la crisi idrica di queste comunità . Colleghiamo i due pozzi dei Prati che ancora attendono la pompa di collegamento. Non fermiamoci e subito attiviamo il rifacimento della conduttura con le maggiore perdite evidenziate da strumenti tecnicamente avanzati”

“Nel tavolo dei Sindaci dei Monti Lepini con la STO, i vertici di AcquaLatina ed i tecnici – ricorda la prima cittadina di Roccagorga – abbiamo chiesto l’immediato investimento sulla conduttura dei pozzi Volaga, investimenti anche attraverso piccoli serbatoi sulle zone più alte dei nostri Paesi , che più di altri soffrono la pressione del flusso idrico, lo sgravio delle bollette per i cittadini che in assoluto hanno sofferto l’interruzione non solo notturna, ma mattutina, pomeridiana e serale, a volte tutte insieme, a volte in modo alternato nel corso della giornata.
Queste sono le cose che pretendiamo e che voteremo perché si realizzino non domani .. ma ieri.
I Sindaci comprendono la disperazione e la rabbia dei propri cittadini , è anche la nostra rabbia per l’impotenza e a volte l’inessenzialità della nostra azione. I Sindaci devono e sanno assumere le decisioni nell’interesse della propria comunità. Oggi ci sentiamo svuotati di queste decisioni perché le stesse non dipendono solo da noi, vanno oltre di noi e spesso il noi viene meno. Il clima del nostro Pianeta è un protagonista negativo, gli investimenti spesso non hanno seguito la pianificazione programmata, con responsabilità oggettive e soggettive di tanti, una società che nel tempo si è ingigantita pur restando piccola nella visione di sistema e di innovazione, cittadini che a fronte di un servizio scadente, spesso assente, ricevono bollente insostenibili . La crisi strutturale di una risorsa che non è infinita e che in maniera oculata deve essere somministrata a tutti in modo continuativo, impone una direzione ed una strategia che non può essere di annunci o di buoni propositi. Le interruzioni programmate per consentire il riallineamento dei livelli dei serbatoi della conduttura, sono diventate la normalità. Ogni giorno il bollettino di guerra idrica ci viene inviato, a volte per la verità nemmeno arriva la comunicazione, ormai la forza di indignarci non è più sufficiente. le diffide, le denunce non sono nulla di fronte alla mancata soluzione del problema! L’acqua continua a mancare anche di fronte a tutto quello che di legale abbiamo messo in campo e che possiamo ancora mettere in campo. Tra un’interruzione e la ripresa del flusso idrico , non vi è lo spazio sufficiente per riempire le condutture ed arriva l’interruzione successiva già programmata! Un’estate di fuoco e di siccità, di rabbia e disperazione. La rabbia in ognuno di noi prevale sulla ragione ed è così difficile da capire e non rassegnarsi di come sia possibile essere da anni in continua emergenza!! ”

“Una società di gestione complessa dove i soci pubblici detengono sulla carta il 51% ma nella realtà – si sfoga il sindaco – , le percentuali sulle decisioni sono state assai diverse. Non è spostando la sede della conferenza dei Sindaci dell’ATO4 che si è vicini ai cittadini dove la crisi idrica morde, perché non basterebbero i giorni del calendario per essere nelle sedi dove i cittadini si infuriano e sono senza acqua.! Una comunità è fatta di cittadini, di imprese, di attività imprenditoriali, di attività commerciali ed agricole, di attività sociali che hanno pari diritti in tutti i luoghi si trovino ad operare. La lotta non è tra di noi . La lotta è più strategica , è su un bene primario come l’acqua, come l’aria che respiriamo . L’acqua non è infinita, ma va preservata, va curata, va alimentata anche da comportamenti corretti, va innovata con investimenti degni di una gestione manageriale.
Con questo spirito affronterò insieme a miei colleghi Sindaci la conferenza del 20 Giugno determinata a far valere non solo le decisioni assunte sui tavoli tecnici ma a difendere i nostri territori e le nostre comunità . A Roccagorga l’acqua nelle case è stata una conquista sociale di civiltà , conquista che non potrà mai essere messa in discussione ma che ci deve vedere tutti uniti , anche nell’azione di ottenere il giusto risarcimento per le inadempienze che non sono derivate solo dalla siccità del tempo breve, ma da un lassismo nel tempo lungo e da una geografia negli investimenti che dura da troppo tempo. Il tempo – conclude Carla Amici -, questo si è finito!”