Uno, due, anzi tre. La provincia di Latina arriva in Europa, almeno stando alle novità di questa tarda serata, con un carico non indifferente. Se in passato ci era riuscito solo Stefano Zappalà ai tempi d’oro di Forza Italia, per due volte, consecutive ad occupare uno scranno del Parlamento Europeo, ora con una botta ci riescono in tre. Vacci a capire qualcosa.
Nicola Procaccini, il più votato nella lista di Fratelli d’Italia nella circoscrizione Italia Centro – e tra i candidati pontini – con 43.662 preferenze, secondo solo a Giorgia Meloni, entra al Parlamento Europeo grazie alla rinuncia della leader Giorgia Meloni. Salvatore De Meo, candidato nella lista di Forza Italia nella stessa circoscrizione, è dietro solo ad Antonio Tajani con 22.469 voti e andrebbe di diritto a Bruxelles grazie ai resti.
Il partito di Silvio Berlusconi avrebbe ottenuto un seggio in più proprio nella circoscrizione Italia Centro. Anche se con una percentuale inferiore rispetto alla lista di Fratelli d’Italia, 6,25% contro 6,98%, gli azzurri sarebbero stati premiati dai migliori resti nelle altre circoscrizioni, recuperando un seggio sottratto dalla Lega nel collegio Italia Nord Orientale. Dunque, due sindaci pontini al Parlamento Europeo.
Quello di Fondi, tuttavia, ci va cauto e attende la conferma dalla Corte d’Appello: “Questo risultato ha un valore tanto più grande se si considera che l’abbiamo raggiunto da soli – commenta – , e ci incoraggia a continuare a batterci per rappresentare le esigenze delle persone. Spero di riuscire ad esprimere la mia gratitudine nei confronti degli elettori attraverso un sempre maggiore impegno per dare a tutti un futuro migliore”. Ringrazia tutti, De Meo, dal senatore Claudio Fazzone alla classe dirigente provinciale, dagli gli attivisti del suo partito per aver creduto in lui, oltre che gli elettori. “Ma ora serve una rifondazione del partito – aggiunge –, non più rinviabile, che nasca dai territori e si concretizzi nei territori, con un radicamento vero, da dove Forza Italia deve ripartire per rinnovarsi, ascoltando le istanze dei cittadini e valorizzando la determinazione, la competenza e l’efficienza della classe dirigente locale, e affrontare con slancio e determinazione le sfide politiche dell’immediato futuro. Solo mettendo salde e profonde radici nei territori Forza Italia potrà farsi interprete autentico dei bisogni delle persone e delle istanze delle categorie produttive e riconquistare così fiducia e consenso, riallacciando un dialogo da troppo tempo interrotto”.
Dunque, il sindaco di Terracina e il sindaco di Fondi, con percentuali inferiori al 7% vanno in Europa per cambiare tutto con due visioni diverse, una sovranista e l’altra europeista, incontrando un terzo compagno di viaggio proveniente dalla stesa terra dell’Agro Pontino. Si tratta di Matteo Adinolfi.
Candidato con la Lega, il più votato dei pontini in provincia di Latina con 22.670 preferenze, Adinolfi (coordinatore provinciale del Carroccio e consigliere comunale di Latina, eletto in quota a Noi con Salvini nel 2016) nel totale della circoscrizione Italia Centro, pur totalizzando 32.578 voti è scivolato in sesta posizione nella lista del Carroccio. Poco male, perché con la valanga di voti che ha preso la Lega, 33,45% nell’Italia centrale, ha ottenuto sei seggi. Giusto a pennello per Adinolfi. Anche in questo caso, come per l’esponente di Forza Italia, si usa la cautela. Da Roma fanno sapere che si attende il riconteggio, ma che ad ogni modo anche nella peggiore delle ipotesi Adinolfi sarebbe “dentro” ipotizzando un’eventuale rinuncia di Salvini in questa circoscrizione.