Femminicidio Cisterna, Sodano: “Non volevo far soffrire Renée”

Emergono particolari inquietanti dopo l’interrogatorio/confessione fiume a cui è stato sottoposto Christian Sodano, il 27enne finanziere originario di Minturno che ha ucciso martedì sera  Nicoletta Zomparelli e la figlia Renée Amato all’interno della villa nel quartiere San Valentino, a Cisterna, dove abitava anche Desirée, la sua ex fidanzata con cui stava avendo una furibonda litigata e che è riuscita a scappare via proprio grazie all’intervento della madre e della sorella a sua difesa. Come confermato al pm che lo ha interrogato ieri, dopo che Sodano si era costituito alla polizia in seguito alla fuga  a casa dello zio, in Q4 a Latina dove tra l’altro Sodano viveva, il movente del doppio omicidio sarebbe quello sentimentale. Il ragazzo non accettava il fatto che Desirée non volesse andare a convivere. A quel punto ha minacciato di suicidarsi, poi si è scatenato con tutta la sua follia omicida. Ha raccontato di aver cercato di sfondare la porta del bagno dove si era rifugiata la sua ex, fuggita poi dalla finestra. Ad avere la peggio sono state Nicoletta e Renée uccise a colpi di pistola, anche al volto. La madre a quanto pare è morta sul colpo, mentre la ragazza, come ha raccontato Sodano, è stata uccisa con una lucida follia con un colpo di grazia sparato in testa: “Non volevo farla soffrire, era agonizzante” ha detto il 27enne che è in carcere.