Fondi, picchia la fidanzata. “L’ho spinta per sbaglio”: 36enne resta in carcere

Ha negato tutte le accuse il ragazzo di 36 anni accusato di maltrattamenti sulla fidanzata avvenuti a Fondi. Ha spiegato intanto di non convivere con la donna di 30 anni e di avere avuto una relazione con la 30enne, che due giorni fa era finita in ospedale con una ferita alla testa, che sarebbe finita con una lite. Ha detto anche, però, al giudice Giorgia Castriota che l’ha sentito oggi, alla presenza degli avvocati Maurizio Forte e Sciarra, di non averla mai toccata in passato. “L’ho spinta durante la lite per sbaglio – ha ammesso – Mi aveva rotto il telefonino. Non sono geloso”.

La versione del 36enne non ha convinto però il giudice per le indagini preliminari che ha convalidato l’arresto e disposto la misura cautelare in carcere.

Una versione dei fatti completamente diversa da quella fornita al pronto soccorso dalla ragazza. La donna aveva raccontato di essere stata picchiata due volte in poche ore dopo che sul suo telefono cellulare erano arrivati messaggi di lavoro, ma da parte di uomini. Aveva detto alla polizia intervenuta che il fidanzato l’avrebbe colpita con pugni al volto, poi afferratele i capelli l’aveva fatta cadere a terra procurandole una ferita alla testa.

Aveva anche dichiarato di non aver potuto raggiungere subito l’ospedale perché lui lo avrebbe impedito. In realtà non è contestato all’uomo il sequestro di persona, probabilmente perché la ragazza aveva l’auto con la quale poi qualche ora dopo era andata a farsi refertare.