Gaeta, nuovo sequestro per l’ex Avir. Scossone in Comune

L'ex Avir di Gaeta e nel riquadro il nuovo sigillo

Nuovo sequestro per l’ex Avir di Gaeta, la vetreria dismessa con annesso terreno per un’area complessiva di 25mila metri quadrati, davanti al lungomare di Serapo, per un valore immobiliare stimato di 40 milioni di euro.

Ad apporre i sigilli questa mattina i carabinieri forestali del Nipaaf di Latina, in esecuzione di un’ordinanza emessa dal giudice monocratico Stefano Nicolucci, su istanza del pubblico ministero Giuseppe Miliano, durante il dibattimento in corso, presso il Tribunale di Latina, a carico di 27 imputati per il reato di lottizzazione abusiva.

Una storia complessa e molto particolare che vede un nuovo sequestro a pochi giorni di distanza della presentazione, da parte del sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano, di un progetto di recupero con tanto di illustrazione di master plan.

Nominato custode giudiziario uno degli imputati del processo in corso.

Il dibattimento scaturisce da una vecchia inchiesta del sostituto Miliano per lottizzazione negoziale. L’ex vetreria, insistente su un’area artigianale e industriale come da Piano regolatore generale, che il Comune di Gaeta avrebbe dovuto riclassificare, era stata lottizzata e venduta a fini residenziali, configurando in questo modo – secondo le indagini svolte dall’allora Nipaf (Corpo Forestale dello Stato), oggi Nipaaf (Carabinieri forestali) – un cambio di destinazione d’uso abusivo dal momento che non era intervenuto alcun nuovo strumento urbanistico.

L’ex vetreria e relative pertinenze furono quindi sequestrate, mentre la vecchia proprietà, nuovi proprietari e notai che avevano rogitato, per un totale di 27 persone, sono finite a processo davanti al giudice Nicolucci.

Recentemente la Cassazione ha annullato il vecchio sequestro sulla base di un errore procedurale eccepito dalla difesa degli imputati. I vecchi sigilli furono apposti anziché ai sensi del comma 2 dell’articolo 321 del Codice di procedura penale, per confisca, ai sensi del comma 1, semplice sequestro preventivo. Una “svista” incidentale, recuperata dal Pm in sede di dibattimento con un’istanza al giudice che è stata prontamente accolta. Ma la complessità del caso non finisce qui.

Sulla base del vecchio sequestro, finalizzato alla confisca nelle intenzioni del sostituto Miliano, il Comune di Gaeta ha emesso una serie di provvedimenti amministrativi finalizzati all’acquisizione dell’intero immobile oggetto del sequestro. Un’operazione andata in porto, almeno sulla base del pronunciamento del Consiglio di Stato. E in effetti, ad oggi, l’ex vetreria risulta proprietà del Comune di Gaeta, motivo per cui è stato portato avanti il progetto di riqualificazione, recentemente presentato.

Tuttavia da oggi l’area è di nuovo sotto sequestro ed è stata affidata ad uno degli imputati. Resta da capire come sarà gestito il fatto da parte del Comune che si ritrova con un sequestro in casa affidato a un provato.

La vicenda, oltre che complessa e complicata, sta assumendo una connotazione molto delicata, sulla quale gli inquirenti avrebbero riacceso i riflettori per fare luce su nuovi “movimenti”.