“Giù le mani dalle spiagge libere”, flash mob di Legambiente a Terracina

Giù le mani dalle spiagge libere”, Legambiente ha organizzato un flash mob a Terracina: l’obiettivo è quello di impedire che parte del lungomare sia affidato agli stabilimenti e diventi quindi a pagamento, per compensare gli esercenti dei posti persi con il distanziamento.

Legambiente Terracina insieme a Legambiente Lazio e al coordinamento nazionale Mare libero chiedono una corretta pianificazione e valorizzazione delle spiagge libere di Terracina come bene pubblico e massima attenzione e trasparenza sull’uso dei fondi regionali destinati alle spiagge libere.

Dopo il web blitz di Legambiente Lazio insieme a tutti i circoli costieri laziali del 16 maggio scorso anche a Terracina ci sarà un flash mob autorizzato. L’appuntamento è per il 5 giugno alle 18 presso la spiaggia libera davanti all’ex pro-infantia su viale Circe (tra via Calabria e via Basilicata).

Secondo Legambiente il tratto di demanio costiero libero da concessioni è il più delicato fra i beni comuni e una risorsa straordinaria per il nostro Paese sia dal punto di vista ambientale, che da quello sociale e come tale ne va garantito l’accesso e il rispettoso utilizzo tanto più in un periodo, come l’attuale, in cui bisognerà soddisfare il bisogno di svago in un contesto di grave crisi economica.

In questi giorni si stanno strutturando le ordinanze di balneazione 2020 nei 24 comuni della costa regionale (Terracina ha emesso nei giorni scorsi le sue due ordinanze!) mentre Legambiente, con un WebBlitz organizzato con tutti i circoli del Lazio e una lettera indirizzata a ogni sindaco, ha chiesto nei giorni scorsi che non un metro di spiaggia libera venga sacrificato per ampliare gli spazi negli stabilimenti, con le motivazioni del distanziamento sociale – neanche temporaneamente.

Ha chiesto poi che le spiagge libere dovranno essere facilmente individuabili, realmente accessibili a vantaggio della libera e gratuita fruizione di uno spazio pubblico, anche e soprattutto dai cittadini e dai turisti che non possono permettersi di affittare una postazione, sicuramente cara, in uno stabilimento balneare.

“È auspicabile poi – dicono sempre dall’associazione – che le risorse pubbliche recentemente stanziate con una recente delibera della Regione Lazio (6 milioni di euro) per i Comuni costieri ed in particolare quelle assegnate al Comune di Terracina (230.503 euro) per consentire di sostenere gli oneri per organizzare il flusso sui lungomare e la fruizione delle spiagge libere e per garantire il rispetto del distanziamento sociale, la presenza di servizi igienici e di pulizia, la regolamentazione degli accessi, la sicurezza in mare e il servizio di salvataggio, siano spese nel migliore dei modi per assicurare un servizio pubblico essenziale, efficace e dignitoso per tutti”.

“Le spiagge libere non si toccano, è qui che va garantito in primo luogo l’eventuale distanziamento sociale necessario, con il libero accesso al mare e con una fruizione rispettosa dell’ambiente e delle attuali norme sanitarie” – ha detto Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio -. “Per questo abbiamo detto NO con il webblitz e lo ribadiamo con il flash mob di venerdì prossimo 5 giugno a Terracina, a tutti quegli amministratori che stanno ipotizzando ampliamenti delle concessioni per allargare gli ombrelloni in affitto a discapito del mare libero, o che addirittura permettono una gestione privata delle spiagge libere o peggio prevedono di chiudere gli accessi alle spiagge libere per mancanza di risorse”.