L’omicidio di Paolo Celani è stato solo l’apice di un periodo, quello del 2010 a Latina, fatto di agguati, rivendicazioni e scontri fra clan. Come riportato dall’edizione odierna di Latina Oggi, emergono infatti nuovi dettagli dopo gli arresti di Giulia De Rosa e Marco Ranieri, ritenuti rispettivamente mandante ed esecutore dell’agguato costato la vita a Paolo Celani.
Sono state le dichiarazioni di Andrea Pradissitto a portare alla luce, quindici anni dopo, il ruolo di Giulia De Rosa, detta Cipolla. Il collaboratore di giustizia non ha solamente ricostruito il ruolo sia della donna che di Marco Ranieri, ma ha anche raccontato una serie di particolari, come movente e fasi dell’agguato, che hanno aiutato gli investigatori a chiudere il cold case.
Cipolla De Rosa poteva far affidamento per ogni cosa su Marco Ranieri, e a confermarlo è proprio Pradissitto che racconta di un altro agguato, ma questa volta fallito, andato in scena poco tempo prima ai danni di un altro spacciatore e sempre commissionato dalla donna. Nel mirino c’era un certo Liuzzi, vicino di casa di De Rosa e con il quale erano nati dei contrasti. Quest’ultimo il giorno dell’agguato fallito doveva incontrare Ranieri, ma stando alle ricostruzioni, prestò la sua auto al fratello, che nel girare per le zone del cimitero venne affiancato da un auto e raggiunto da una scarica di colpi che crivellarono la fiancata del mezzo senza però ferirlo.
A sparare era stato Ranieri su ordine di De Rosa. Un azione che da lì a poco aveva portato Liuzzi ad una vendetta. Un ordigno esplosivo infatti era stato fatto esplodere nei pressi di un balcone, risultato poi sbagliato, delle case popolari di via Monti: complesso abitativo dove risiedeva proprio Ranieri.









