Il degrado del litorale di Latina, PD: “non possiamo spegnerlo per otto mesi”

Il PD torna a fare luce su una situazione che, ormai da anni, caratterizza il litorale pontino. Attraverso un comunicato pubblicato attraverso il proprio ufficio stampa, il gruppo politico protesta contro l’errata gestione della zona del lungomare: “Anche quest’anno dobbiamo constatare che l’amministrazione comunale ha deciso di non intervenire in alcun modo sul litorale durante la bassa stagione, lasciando spiagge e lungomare senza manutenzione e presidi. Dopo tante promesse e false partenze, la questione della destagionalizzazione torna dunque in primo piano per la sua mancata attuazione”.

Una zona degradata del litorale

Un focus importante viene offerto dal PD su quanto sta avvenendo nei diversi comuni pontini, che hanno optato per una diversa amministrazione della zona costiera: “Molti comuni costieri, anche limitrofi, stanno investendo in strategie per prolungare l’afflusso turistico oltre l’estate, con eventi, sport all’aperto, promozione di percorsi naturalistici e culturali. Il nostro territorio, invece, sembra rinunciare a questa sfida, con il rischio di frenare lo sviluppo economico locale e penalizzare le attività che operano sulla costa. A questo si aggiungono i danni provocati da mesi di totale assenza di manutenzione e controllo, che compromettono ulteriormente il valore del nostro litorale”

“La domanda è – continua il movimento – possiamo permetterci di spegnere il litorale per otto mesi l’anno? L’analisi dei diversi settori fa emergere chiaramente che il mare d’inverno è una risorsa preziosa, capace di attrarre visitatori in cerca di relax, benessere e natura e soprattutto può essere vissuto dai residenti, ma per farlo ha bisogno dei giusti presupposti. Ma è evidente che senza un’amministrazione lungimirante, il potenziale resta totalmente inespresso.

Il lungomare non ha solo bisogno di accelerare i processi relativi alla destagionalizzazione attraverso interventi strutturali e strutturati, ma sente forte la necessità di definire con contezza quale sarà il futuro sviluppo urbano per la marina. Le indicazioni fornite dall’amministrazione, che stanno guidando la redazione del nuovo PPE della Marina, lasciano presagire uno sviluppo monotematico, incentrato solo sul settore turistico. Insomma, appare evidente che senza un ragionamento di fondo, ed infrastrutture adeguate, questo approccio rischia di essere un buco nell’acqua, traducendosi semplicemente in cambi di destinazione d’uso che non apporteranno reali benefici nel lungo termine”.