Il giro d’Italia torna in terra pontina. Si partirà da Formia

La settima tappa del Giro d’Italia 2026 sarà un vero “tappone” di alta montagna: 246 chilometri da Formia al Blockhaus, primo arrivo in salita della corsa rosa e probabile spartiacque per la classifica generale. Si correrà venerdì 15 maggio, con traguardo sul versante più duro della montagna abruzzese, quello di Roccamorice, già teatro di imprese memorabili nella storia del Giro.​ La tappa toccherà le bellezze del sud pontino come Itri, Sperlonga, Fondi e Minturno.

La 7ª tappa collegherà il Tirreno al cuore dell’Appennino centrale, con partenza da Formia e lunghissima attraversata verso l’Abruzzo fino al massiccio della Maiella. I 246 chilometri ne fanno una delle frazioni più lunghe dell’edizione 2026 e una delle più temute dal gruppo, per dislivello e ore in sella.​

Secondo le prime indicazioni tecniche, il tracciato entrerà in Abruzzo nella zona di Castel di Sangro e salirà verso Roccaraso, riproponendo strade classiche della Corsa Rosa prima dell’avvicinamento finale al Blockhaus. Il percorso, con lunghi tratti vallonati prima della salita conclusiva, sembra disegnato per logorare il gruppo e obbligare le squadre dei capitani a gestire con attenzione energie e gregari.​

Il Blockhaus rappresenterà il primo vero arrivo di alta montagna del Giro 2026 e uno snodo cruciale per la lotta alla maglia rosa. La salita finale, affrontata dal versante più impegnativo di Roccamorice, propone 13,7 chilometri con pendenze medie oltre l’8% e diversi tratti a doppia cifra che selezioneranno inevitabilmente il gruppo dei big.​

Storicamente il Blockhaus ha spesso segnato la prima vera selezione tra gli uomini di classifica, con distacchi importanti già nella prima settimana di corsa. Anche nel 2026 ci si attende che i favoriti non possano più nascondersi: chi vorrà puntare alla vittoria finale dovrà farsi trovare pronto già su queste rampe, in una tappa in cui la gestione dello sforzo, dopo oltre 200 chilometri, sarà determinante.​

Nel disegno complessivo di un Giro 2026 considerato “equilibrato” dagli organizzatori, il tappone Formia–Blockhaus appare come il primo banco di prova vero per gli scalatori puri. La combinazione di distanza, dislivello e arrivo in salita potrà aprire i primi veri buchi in classifica, premiando chi avrà squadra forte e condizione già affinata a metà della prima settimana.​

Dal punto di vista tattico, è lecito attendersi fughe da lontano e un probabile duello finale tra uomini di classifica negli ultimi chilometri del Blockhaus, dove pendenze e quota non lasciano spazio a improvvisazioni. Per il territorio laziale e abruzzese, la tappa rappresenterà inoltre una vetrina internazionale importante, con le immagini della Corsa Rosa che racconteranno al mondo il litorale di Formia e le montagne della Maiella.