Il “Made in Italy” è legge! Numerosi gli interventi di sostegno

Economia & imprese

Rubrica settimanale 

A cura di Ivan Simeone

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Ivan Simeone

Lo scorso 7 dicembre, il senato ha approvato definitivamente il ddl “Made in Italy”. È questo un segnale importante di cambiamento. Potrà sembrare banale ma riconoscere ufficialmente l’importanza nazionale che ha il Made in Italy, è cosa di non poco conto per il nostro mondo della produzione e del commercio.

Il fine ultimo dell’iniziativa legislativa mira a “stimolare e proteggere la crescita delle filiere strategiche nazionali, contrastare la contraffazione e formare nuove competenze in vista delle sfide globali che abbiamo davanti”, come ha evidenziato il Ministro Adolfo Urso. Molte le novità. Cerchiamo di fare una veloce “fotografia” dei principali interventi, come evidenziato anche da Confesercenti.

 Fondo per il made in Italy

Si prevedono interventi puntuali su singoli settori con concreti sostegni finalizzati a tutelare e supportare la produzione nazionale.

Il ‘Fondo nazionale del Made in Italy’ ha una dotazione iniziale di 700 milioni di euro per il 2023 e di 300 milioni per il 2024 “al fine – si legge nel testo – di sostenere la crescita, il sostegno, il rafforzamento e il rilancio delle filiere strategiche nazionali”. In particolare, il Fondo sarà “autorizzato a investire direttamente o indirettamente” nel capitale di società per azioni, “anche con azioni quotate in mercati regolamentati, comprese quelle costituite in forma cooperativa” a condizione che abbiano sede legale in Italia e non operino nel settore bancario, finanziario o assicurativo.

 Imprenditoria Femminile

Sostegno all’imprenditoria femminile con uno stanziamento di 15 milioni di euro per il 2024. Obiettivo è sostenere le imprese a prevalenza partecipazione femminile

 Voucher Investimento e Innovazione

Voucher 3I (investire in innovazione)’ indirizzato “alle start up innovative e alle microimprese” per cui sono previsti 8 milioni di euro per il 2023 e 1 milione di euro per il 2024 “al fine di promuovere la conoscenza e la consapevolezza delle potenzialità connesse alla brevettazione delle invenzioni e di sostenere la valorizzazione dei processi di innovazione”.

 Sostegno al made in Italy

Stanziati 4 milioni di euro per il 2023 e 26 milioni di euro per il 2024 per progetti per “la tracciabilità e la valorizzazione della filiera del made in Italy” attraverso la Blockchain.

 Finanziamento di camere di commercio italiane all’estero

Si prevede un Fondo ministeriale per la “protezione nel mondo delle indicazioni geografiche italiane agricole, alimentari, del vino” con 4 milioni di euro, divisi tra il 2024 e il 2025, destinati a “finanziare le camere di commercio italiane all’estero per le attività di supporto alle azioni giudiziarie ed extragiudiziarie intraprese a tutela dei propri prodotti agroalimentari da imprese aventi sede legale e operativa in Italia”.

 Sostegno alla filiera del legno

Stanziamento da 25 milioni di euro per il 2024 a favore della filiera del legno per l’arredo “per la concessione, nel medesimo anno, di contributi a fondo perduto per 15 milioni di euro e di finanziamenti a tasso agevolato per 10 milioni di euro”.

 Fibre tessili

Si prevedono 15 milioni di euro nel 2024 per la filiera delle fibre tessili naturali per promuovere e sostenere “gli investimenti nel territorio nazionale, la ricerca, la sperimentazione e l’innovazione dei processi di produzione di fibre di origine naturale nonché provenienti da processi di riciclo, con particolare attenzione alla certificazione della loro sostenibilità”.

 Istituzione del Liceo del Made in Italy

Una norma ad hoc del ddl Made in Italy è dedicata all’istituzione del Liceo del Made in Italy “al fine di promuovere, in vista dell’allineamento tra la domanda e l’offerta di lavoro, le conoscenze, le abilità e le competenze connesse al made in Italy”. Sostanzialmente, nell’ambito delle articolazioni del sistema dei licei, un regolamento del ministero dell’Istruzione dovrebbe disciplinare la nascita del nuovo indirizzo di studi con l’obiettivo di “acquisire conoscenze, abilità e competenze approfondite nelle scienze economiche e giuridiche, all’interno di un quadro culturale che, riservando attenzione anche alle scienze matematiche, fisiche e naturali, consenta di cogliere le intersezioni tra i saperi”. Scopo è quello di sviluppare “competenze imprenditoriali idonee alla promozione e alla valorizzazione degli specifici settori produttivi del made in Italy”; di possedere “gli strumenti necessari per la ricerca e per l’analisi degli scenari storico-geografici e artistici e delle interdipendenze tra fenomeni internazionali, nazionali e locali, con riferimento all’origine e allo sviluppo degli specifici settori produttivi del made in Italy”.

 Fondazione Imprese e competenze per il made in Italy’

Il provvedimento, infine, disciplina anche l’istituzione della fondazione Imprese e competenze per il made in Italy’. Il suo compito, si legge nel testo, sarà quello di “promuovere il raccordo tra le imprese che rappresentano l’eccellenza del made in Italy e i licei del made in Italy, al fine di diffondere la cultura d’impresa del made in Italy tra gli studenti e favorire iniziative mirate a un rapido inserimento degli stessi nel mondo del lavoro”. Per la costituzione della Fondazione viene stanziato 1 milione di euro per il 2024 e 500mila euro annui per il suo funzionamento.

Gli interventi sono molteplici e complessi ma sicuramente sapranno declinare sostegni alle varie iniziative di promozione e supporto a tutto il mondo della produzione dei prodotti nazionali.