Immigrazione clandestina, atti falsi a Latina: l’indagine

Un’indagine dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Latina ha portato alla luce un presunto sistema di corruzione e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina che coinvolge un funzionario dell’Agenzia delle Entrate e tre centri di assistenza fiscale della provincia pontina.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il pubblico dipendente, identificato con le iniziali C.V., 56 anni, avrebbe favorito immigrati irregolari fornendo documenti falsi e istruendo pratiche irregolari in concorso con i gestori di tre CAF di Terracina, Sezze e Cisterna. L’obiettivo era quello di simulare la residenza stabile di cittadini stranieri attraverso contratti di locazione fittizi, così da agevolare la regolarizzazione di persone entrate illegalmente nel Paese.

Su disposizione della Procura di Latina, i militari, coordinati dal tenente colonnello Antonio De Lise, hanno eseguito una serie di perquisizioni negli uffici dell’Agenzia delle Entrate di Latina e presso i tre centri fiscali coinvolti: due affiliati alla Uil e uno autonomo. Sono cinque in totale le persone attualmente iscritte nel registro degli indagati, tra cui il funzionario dell’Agenzia e diversi dipendenti dei CAF.

L’inchiesta, coordinata dai sostituti procuratori Giuseppe Bontempo e Giuseppe Miliano, si articola in due filoni principali. Al centro vi sarebbe un meccanismo illecito volto ad aggirare il decreto Flussi, consentendo a immigrati – in gran parte di origine indiana – di ottenere permessi di soggiorno grazie a falsi contratti di lavoro o documenti di locazione contraffatti.

Le indagini hanno permesso di accertare che gli indagati avrebbero operato per interesse personale, collaborando con aziende fantasma o conniventi per costruire un sistema idoneo a produrre le pratiche necessarie. Una volta giunti in Italia, molti degli immigrati si sarebbero trovati in condizioni di precarietà, sfruttati e privi di qualsiasi tutela.

Le verifiche, spiegano gli inquirenti, non sono ancora concluse: restano da chiarire le responsabilità di altre persone che potrebbero essere coinvolte a diverso titolo nell’organizzazione.