Imputate nel processo Alba Pontina, ottengono il reddito di cittadinanza

Figlia e nuora di Armando Di Silvio, Lallà, chiedono e ottengono il reddito di cittadinanza. Non hanno però i requisiti secondo le indagini del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Latina, perché sono sottoposte a misura cautelare. Inoltre per recarsi a presentare domanda hanno anche violato gli arresti domiciliari a cui sono sottoposte in seguito all’inchiesta Alba Pontina: sono imputate del processo in corso presso il tribunale di Latina.

Gli accertamenti, nello specifico, vertevano su due domande presentate dalle due donne in archi temporali differenti e relativi a due distinti nuclei familiari, entrambe inoltrate all’Inps tramite il patronato Enac del capoluogo.

Entrambe le domande di reddito, sono state avviate e concesse, in frode. “Salvo se il fatto non costituisca più grave reato – dice la legge – chiunque rende o utilizzare dichiarazioni o documenti falsi o attestanti cose non vere, ovvero omette informazioni dovute, ottenendo indebitamente il reddito di cittadinanza, è punito con la reclusione da due a sei anni”.