Indiano morto carbonizzato, la denuncia del sindacato: “Vergogna e sconfitta di tutti”

Il container in cui si è consumata la tragedia

Ennesima tragedia legata alla marginalità nel mondo del lavoro, che ha ucciso un bracciante agricolo indiano, morto a San Felice Circeo a causa di un incendio sviluppatosi nel container che il datore di lavoro gli aveva messo a disposizione per “vivere” insieme ad un suo connazionale. Ad ucciderlo il malfunzionamento di una stufa utilizzata per riscaldarsi.

Duro l’intervento di Islam Kotb, Segretario Generale della Fai Cisl di Latina. “Ennesima tragedia nel mondo degli invisibili che contribuiscono a raccogliere il cibo che finisce tutti i giorni sulle tavole degli italiani”.

“Sono anni – prosegue il sindacalista – che cerchiamo di far comprendere alle istituzioni le difficoltà che affronta chi rimane invisibile, il messaggio deve arrivare anche a chi nega l’evidenza o fa finta che la cosa non ci riguardi tutti. Il cibo sulle nostre tavole viene garantito anche da queste persone, che spesso vivono e muoiono da invisibili nelle campagne della nostra provincia”.

“Questa, oltre ad essere una vergogna per tutti – conclude Kotb – è anche una sconfitta sociale che ancora una volta ci porta a ribadire di attivare immediatamente azioni concrete tra le parti sociali e le istituzioni per contrastare e prevenire queste situazioni di miseria e sfruttamento. Serve una politica seria per gli alloggi e i trasporti dei braccianti, servono maggiori ispezioni e controlli, e vanno realizzati progetti di inclusione sociale e inserimento lavorativo per debellare qualsiasi forma di emarginazione e sfruttamento”.