Dopo i gravi fatti di razzismo avvenuti il primo maggio scorso, la sindaca di Latina Matilde Celentano ha voluto incontrare Samir, il giovane rider bengalese vittima di insulti razzisti durante una consegna. Un incontro sentito e fortemente voluto dalla prima cittadina del capoluogo pontino, per esprimere solidarietà per quanto accaduto e per ribadire con fermezza che Latina respinge ogni forma di discriminazione e riafferma i valori di rispetto, dignità e inclusione che la contraddistinguono.
“Samir – afferma la Celentano – ha 22 anni, è arrivato in Italia nel febbraio dello scorso anno e, in poco più di un anno, ha imparato a parlare un italiano perfetto. Lavora come rider, con un contratto regolare, con grande impegno e determinazione, ha acquistato una bicicletta elettrica per effettuare le consegne più velocemente, e sogna di diventare un giorno autista di autobus. Ha già iniziato a risparmiare per comprare uno scooter e prendere le patenti necessarie. È un ragazzo ambizioso, con obiettivi chiari e tanta voglia di costruirsi un futuro e, a nome dell’amministrazione che rappresento, sono fiera di lui e di tutti coloro che con forza e determinazione fanno del loro meglio per raggiungere i propri obiettivi. La vicenda che lo ha colpito lo ha fatto sentire insicuro e umiliato e Samir ha scelto di raccontare pubblicamente l’accaduto, non per lamentarsi, ma per affermare la sua dignità e quella di tanti altri che possono trovarsi nella sua stessa situazione.
Quello che ha subito – continua il Sindaco – è inaccettabile. Ma ciò che ci rende fieri è la risposta della nostra comunità: centinaia di cittadini hanno espresso vicinanza e affetto al 22enne che ho avuto il piacere di conoscere. La solidarietà e i tanti messaggi di stima che Samir ha ricevuto sono la testimonianza del cuore grande della nostra città. Ed è una solidarietà che vogliamo estendere simbolicamente a tutte le persone che, come lui, hanno vissuto o vivono esperienze di ingiustizia e discriminazione. Latina è da sempre una città che si fonda sull’accoglienza e sul lavoro e deve rimanere una città dove nessuno si senta solo o fuori posto. Dove chi lavora, studia, cresce e sogna ha diritto di sentirsi parte integrante della comunità, a prescindere da dove venga”.