La Riviera di Ulisse e la misteriosa registrazione del marchio

Giallo sul marchio “La Riviera di Ulisse”. La coop sociale Cooperiamo Insieme che, con Cis Iniziative sociali, gestisce il servizio Iat Latina (Servizio di informazione e assistenza al turista di Latina) ha fatto sapere a mezzo stampa di aver registrato il marchio, perché scaduto lo scorso anno, sottraendolo dall’oblio.

Sull’argomento è intervenuto Pier Giacomo Sottoriva, “padre” del marchio. “Il marchio ‘La Riviera di Ulisse’ con il segno grafico che lo accompagna è stato creato dal sottoscritto e graficizzato dall’architetto Maurizio Guercio esattamente 50 anni fa per l’Ente Provinciale per il Turismo di Latina, poi ereditato dall’Azienda di Promozione Turistica della Provincia di
Latina che sostituì l’Ept, infine trasmesso alla Regione Lazio quando questa soppresse anche l’Apt divenendo proprietaria di tutte i beni, i diritti, i rapporti giuridici dell’Ente soppresso”.

“Quel marchio – spiega nel dettaglio – fu tenuto sotto riserva di proprietà presso il Ministero dell’Industria per diversi anni, proprio ad evitare che privati se ne impadronissero e ne usassero in forma privata, qualunque essa fosse. Poi fu messo nella libera disponibilità di chiunque volesse utilizzarlo, essendo ormai penetrato e affermato nel mercato turistico nazionale ed estero come segno della costa pontina e delle Isole Pontine. E, difatti, è stato usato da tutti, per ogni cosa che contrassegnasse in positivo questo territorio turistico. Fu anche creato un opuscoletto che spiegava il perché di una riviera intitolata ad Ulisse”.

E’ per queste ragioni che Sottoriva si chiede “come sia possibile che un soggetto privato possa impadronirsi di un bene non suo ed ora contrassegnato dalla proprietà generalizzata di tutti gli operatori della Riviera di Ulisse, albergatori, gestori di campeggio, agenti di viaggio, guide, interpreti, corrieri e loro associazioni”. “Né capisco – sottolinea – cosa ci fosse da ‘salvare’, visto che esso naviga ormai da solo da molto tempo e non può essere assunto ad un riservato uso”.

Ma c’è dell’altro. L’ex responsabile degli organismi turistici pubblici che crearono e gestirono questi servizi si chiede come “come sia possibile che possa essere gestito un Ufficio informazioni turistiche-IAT non autorizzato da chi ne ha la competenza ex lege e come abbia fatto il Comune di Latina ad affidare un locale del proprio demanio senza alcuna gara”. Per Sottoriva sono due i casi: “O il Comune ha rinunciato a gestire un proprio ufficio
informazioni come fanno tutti i Comuni; oppure lo ha affidato a qualcuno, ma in questo caso non conosco le procedure utilizzate per scegliere come gestore un soggetto anziché un altro”.