L’Associazione di Categoria tra concertazione e proposte. Il ruolo dei Corpi Intermedi

Economia & imprese 

Rubrica settimanale 

A cura di Ivan Simeone

i.simeone@virgilio.it

Ivan Simeone

Parlare oggi, nel 2025 di Corpi sociali (o intermedi che dir si voglia) e di Associazionismo di Categoria è un qualche cosa di essenziale anche se il “politicamente corretto”, fino a ieri, ha cercato in tutti i modi di limitarne il ruolo se non cercare di renderlo completamente inefficace. Tutto questo non è accaduto, anzi mai come oggi si sente l’esigenza di una azione sociale di più vaste dimensioni che sia propositiva e concertativa, ovvero una Organizzazioni sociali che abbiano la forza di confrontarsi su aspetti e proposte concrete.

Ovviamente il “sindacato di categoria”, particolarmente quello datoriale, non può più ricalcare le strategie e la prassi di anni addietro. Tutto si sta modificando con molta velocità e bisogna avere la forza di mettersi continuamente in discussione ed essere interprete dei tempi.

Organizzazione leggera, veloce e rispondente alle esigenze dei propri imprenditori associati. Sguardo al mondo dei servizi e dell’innovazione.

Associazione come “strumento” per i propri associati; Associazione come forza propositiva e di concertazione; Associazione come strumento di supporto anche nell’ambito di servizi che devono essere sempre più professionali e con adeguati livelli di efficienza. Il dialogo “politichese” ed il “parlarsi addosso” non ha fiato lungo.

Dinanzi ai problemi del quotidiano non si può essere sempre “contristi”. La politica “dell’andare contro” ad ogni costo non ha più un senso. Bisogna “costruire” insieme, nel rispetto delle indipendenze e dei rispettivi ruoli: mondo della politica, delle istituzioni e corpi sociali.

Bisogna attualizzare un concetto di sussidiarietà che deve farsi parte attiva, una “sussidiarietà circolare” come spesso invocata ed auspicata dal Prof. Stefano Zamagni.

Il momento è particolarmente contradditorio (vedi le continue analisi ISTAT) sia socialmente che economicamente. Famiglie che, pur aumentando l’occupazione, vivono difficoltà nell’economia quotidiana causa un innalzamento di costi generali ed un indebitamento causato da mutui e finanziamenti con tassi che si sono impennati. Il commercio di prossimità in affanno contro vendite importanti da parte del lusso. Si percepisce una società a due velocità. Vi è chi arranca nel quotidiano e chi, di contro, prende il volo. In tutto questo scenario il mondo dell’Associazionismo deve riappropriarsi, con sempre maggior vigore, del proprio ruolo di mediazione e di rappresentanza.

La Dottrina sociale ci dice molto in merito, basti andare a scorrere le pagine della “Caritas in Veritate” –sempre attualissima- di Papa Benedetto XVI o l’insegnamento di Papa Francesco nell’ambito del lavoro.

La partita è tutta aperta… e noi ce la giochiamo fino in fondo!