Latina, Altissimi al sindaco: se voleva occuparsi della discarica poteva evitare di mandare all’asta il 51% di Ecoambiente

L'imprenditore Fabio Altissimi all'interno della sua azienda, la Rida Ambiente di Aprilia

“Ci sorprende e fa riflettere il tempismo con cui il sindaco Damiano Coletta ha preso la parola sulla discarica di Borgo Montello. Dopo due anni di immobilismo, con il Comune da lui gestito che deteneva la maggioranza della società a capo della discarica, il sindaco Coletta si ricorda della bonifica e sembra intimare a Rida di ripensare all’offerta fatta perché con la Eco Ambiente non si potrà fare nulla se non una bonifica”. Queste le prime parole con cui Fabio Altissimi, patron di Rida Ambiente società controllante la Paguro, risponde al sindaco di Latina che in una nota ha sottolineato come la sua amministrazione si opporrà a ogni attività sul sito di Borgo Montello.

“Eppure tanta premura il signor Coletta non l’ha dimostrata quando a gestire la discarica c’era lui accanto al socio privato (e cioè il gruppo Cerroni e i Deodati, entrambi colpiti da interdittiva antimafia, senza considerare poi i recentissimi eventi siciliani – prosegue Altissimi – Perché ora tutta questa premura? Quali interessi si intendono tutelare? Certamente è significativo il sostegno elettorale assicurato dal ‘civico’ Coletta alla Presidenza Zingaretti, le cui politiche non pare abbiano contribuito, in cinque anni di governo, a eliminare, o quantomeno a erodere, il sostanziale monopolio di fatto sulla gestione del settore rifiuti. Coletta tuttavia, prima di scagliarsi contro un’azienda seria come Rida Ambiente e la sua controllata Paguro, dovrebbe ricordarsi che il suo comune porta i rifiuti indifferenziati proprio a Rida Ambiente. Essendo poi così informato sul settore dovrebbe sapere che i rifiuti trattati producono scarti che devono essere conferiti in una discarica. Si assuma la responsabilità dei suoi 120 mila cittadini invece di fare promesse che non potrà mantenere. Se voleva occuparsi in prima persona della discarica poteva evitare di mandare all’asta il 51% della Eco Ambiente”.