Discarica Ecoambiente, ecco nel dettaglio perché l’Arpa ha detto “no”

Il parere negativo espresso dall’Arpa al recupero di volumetrie pari a 38mila metri cubi nel lotto B della discarica Ecoambiente di Borgo Montello ha incassato il plauso di diverse forze politiche, prime tra tutte Lega e Movimento cinque stelle. Bene il “no” di Arpa Lazio, ma meglio non abbassare la guardia, hanno affermato diversi esponenti politici.

Il parere negativo dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale è stato reso noto lunedì scorso, nell’ambito della conferenza dei servizi indetta dalla Regione Lazio per la valutazione della richiesta di recupero dei 38mila metri cubi di rifiuti avanzata dalla società Ecoambiente.

Nel dettaglio l’Arpa è entrato nel merito di due aspetti: bonifica e volumetrie.

Sulla bonifica, disposta dal Comune di Latina con determinazione dirigenziale del 2014, l’Arpa ha rilevato che ad oggi non è stato ancora consentito chiudere positivamente la procedura, perdurando uno stato di contaminazione nell’area in questione. Ed è per questa ragione che la dirigente regionale Flamina Tosini, lunedì in conferenza dei servizi, ha invitato il Comune di Latina a concludere entro un mese il tavolo fermo a febbraio 2019 per valutare definitivamente se Ecoambiente abbia o meno portato a termine le operazioni richieste per la tutela ambientale e della salute. Sempre in sede di conferenza dei servizi presso la Regione, l’ingegnere Pierpaolo Lombardi, amministratore delegato di Ecoambiente, ha riferito sull’argomento che in base agli ultimi report di marzo e settembre 2019 i parametri riscontrati in discarica sono al di sotto delle soglie di rischio inquinamento e praticamente nulli in termini di rischio contaminazione. Ma appunto, occorre che ciò sia documentato nella sede opportuna qual è il tavolo comunale per la verifica dello stato di avanzamento della messa in sicurezza della discarica. Per ora resta il no secco di Arpa Lazio alla richiesta avanzata da Ecoambiente.

Per quanto riguarda le volumetrie Arpa Lazio ha affermato che è necessario chiarire come si inquadri l’istanza oggetto della conferenza dei servizi (38mila metri cubi) rispetto a quella presentata nel 2015 per il raddoppio, 400mila metri cubi in sopraelevazione dei 400mila autorizzati nel 2009 poi esauriti nel 2016. Ecoambiente ha chiesto di voler recuperare 38mila metri quadrati alla luce dell’abbassamento, con il trascorrere del tempo, del livello dei rifiuti già abbancati. L’Arpa sembra voler sollevare un dubbio: i 38mila metri cubi richiesti (per recupero) andrebbero ad aggiungersi o a sottrarsi ai 400mila richiesti nel 2015 (la conferenza dei servizi per la sopraelevazione richiesta da Ecoambiente ripartirà dopo la definizione del Piano regionale dei rifiuti; il 20 novembre un altro step)?