“Se il bando europeo per l’appalto dei rifiuti presenta lacune incolmabili, la gestione in house rappresenterebbe una scelta ancora più illogica”. Usano colpi di mannaia i vertici di Unindustria sulle ipotesi prese in considerazioni in questi giorni dall’amministrazione comunale del capoluogo sul dopo Latina Ambiente. In particolare proprio negli ultimi giorni sembra farsi strada la possibilità che il sindaco Coletta e l’assessore all’ambiente Roberto Lessio vogliano ripristinare una gestione diretta da parte del Comune del servizio igiene, in tutte le sue fasi. “Sarebbe la peggiore delle scelte perché chiuderebbe completamente la porta al mercato – spiegano i vertici di Unindustria Lazio. Avevamo contestato il bando per due motivi: intanto per la tempistica assolutamente inadeguata, trattandosi di un bando imponente, assolutamente importante, ma con termini imminenti. E poi perché troppo restrittivo. Nei fatti potrebbero partecipare un paio di grandi operatori a livello nazionale e nessun altro. L’ombra del cartello sarebbe sempre sullo sfondo. In pratica sarebbe come dare le chiavi dell’economia pontina ad uno sconosciuto, tagliando fuori tante Pmi locali che in questi anni hanno fatto investimenti importanti sulla raccolta differenziata e sulla gestione sostenibile del ciclo dei rifiuti”.
Ma se la giunta Coletta ha recepito le preoccupazioni per un bando squilibrato espresse dagli industriali anche attraverso una lettera dai toni perentori, il superamento dell’empasse adesso l’amministrazione comunale vorrebbe legarla ad una gestione in proprio del servizio. “E noi come associazione degli industriali non possiamo essere d’accordo. Perché non ci sarebbero più valutazioni sull’efficienza, sugli standard di qualità, sulla effettiva razionalizzazione dei costi. La sensazione è che si voglia ricreare il solito carrozzone senza controllo della performance. Il sistema delle municipalizzate ha dimostrato ampiamente tutti i suoi limiti perché è un sistema perennemente in perdita, in cui il disavanzo dovrà essere sempre ripianato dal Comune, cioè dai cittadini, con i rincari in bolletta. Senza contare che poi sarà il Comune a doversi sporcare le mani con alcune questioni assolutamente rilevanti, come per esempio quello degli impianti Tmb. La soluzione che noi auspichiamo invece è che si proceda con un bando diverso, che dia maggiori possibilità alle industrie locali del settore, per garantire economicità ed efficienza, e soprattutto per non disperdere una opportunità di sviluppo dell’economia locale”.
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