Alla vigilia della delicata trasferta di Siracusa, mister Alessandro Bruno non usa mezzi termini per tenere alta la concentrazione del suo Latina. Nonostante la classifica veda i siciliani all’ultimo posto, l’allenatore nerazzurro predica massima attenzione e spirito di sacrificio.
“Sulla carta potrebbe sembrare una partita dalla quale trarre vantaggio, ma assolutamente non è così. Ho chiesto ai ragazzi di affrontarla come fosse una finale di Champions League – spiega Bruno – perché da qui alla fine il campionato sarà duro e pieno di insidie”.
Il tecnico pontino sottolinea come il Siracusa, pur in difficoltà di risultati, resti una squadra capace di offrire buone prestazioni, soprattutto tra le mura amiche:
“È vero, sono ultimi, ma in casa giocano bene e restano sempre dentro la partita. Servirà grande attenzione, carattere e furore agonistico. Chi non sarà mentalmente dentro la gara, lo cambierò anche dopo cinque minuti”.
“Dobbiamo continuare a lavorare sulla finalizzazione e sulle transizioni positive. Abbiamo cambiato modo di giocare: ora arriviamo nell’area avversaria con più gamba, ma dobbiamo essere più concreti. Ho tanti giocatori con caratteristiche diverse e ognuno può essere decisivo”.
Su Gagliano: “È un giocatore importante, con caratteristiche perfette per il nostro sistema di gioco. Non averlo a disposizione si sente, ma chi ha giocato finora ha fatto bene. Quando sarà pronto, sarà un valore aggiunto.”
Il mister è poi tornato sugli avversari di domani: “Il Siracusa ha un modo di giocare unico nel girone, con principi consolidati e giocatori brevilinei che attaccano bene gli spazi. È una squadra fluida e pericolosa: servirà la massima concentrazione per ottenere un risultato positivo”.
“Ho la fortuna di avere giocatori diversi – ha detto Bruno in merito alla rosa di quest’anno – De Ciancio è utile nelle partite più ‘sporche’, mentre Pellitteri unisce entrambe le fasi. In base alla partita scelgo chi impiegare, ma tutti stanno lavorando con grande impegno”.
Un’ultima riflessione sul girone: “Le squadre di vertice erano quelle previste: Salernitana, Catania e Benevento lotteranno fino alla fine per il titolo. Dietro, però, c’è grande equilibrio e il livello del girone è molto alto. Ogni partita nasconde un’insidia”









