Nella giornata di ieri un noto portale sportivo ha risollevato la polemica legata alla carica di direttore generale affidata dal Latina a Pietro Leonardi, ritenuto tra gli artefici del fallimento del Parma Calcio. Il club nerazzurro è stato accusato di “inopportunità etica” dal sito calciomercato.com, tanto che l’autore dell’articolo ha affermato “non credevamo possibile che, dopo i fatti osservati e le parole ascoltate durante il drammatico crac del Parma, esistesse qualcuno disposto a dare credito a un dirigente del genere”. A tali accuse ha prontamente risposto il presidente nerazzurro Pasquale Maietta. Nel corso della tradizionale cena natalizia insieme a sponsor e stampa, il numero uno di piazzale Prampolini ha rilasciato delle dichiarazioni al vetriolo. Da riassumere in poche parole: “Chi è senza peccato…”
UN DIRIGENTE DI GRANDE SPESSORE
Secondo Maietta “Leonardi è un dirigente sportivo di rilievo che ha ottenuto risultati importanti, non solo a Parma ma anche a Empoli e ad Udine. Per una società come la nostra avere un dirigente di questo profilo è solo un privilegio. Inoltre Leonardi per la legge italiana è un soggetto presumibilmente innocente rispetto alle contestazioni riportate nei suoi confronti. Un’altra considerazione riguarda la posizione che il direttore occupava a Parma: mi pare che fosse un dirigente, un dipendente e non colui che dovesse tirare fuori i soldi!”.
AMICIZIA PER UN UOMO RIMASTO SOLO
“Ho un’amicizia con Leonardi da moltissimo tempo, quando l’ho conosciuto c’erano tantissime persone accanto a lui ma dopo i fatti di Parma ho ritrovato una persona sola e disperata, che aveva bisogno di lavorare per portare avanti la sua famiglia. Parliamo quindi di un uomo che con i fatti del Parma non si è arricchito. In quel momento abbiamo deciso di dargli la possibilità di avere uno stipendio”
NON LAVORINO ANCHE “ALTRI” DEL MONDO DEL CALCIO!
Maietta ha poi concluso con una considerazione: “Noi siamo una società di piccolo rilievo nel panorama calcistico nazionale, potremmo anche essere stati inopportuni da questo punto di vista ma abbiamo guardato quello che si fa più in alto di noi, quello che fanno enti come la Federazione Italiana Gioco Calcio o come fanno società più importanti del Latina. Allora possiamo dire di essere disponibili ad adeguarci se il messaggio deve essere che coloro che sono indagati o rinviati a giudizio non devono lavorare e non devono essere tesserati. Noi ci stiamo, ma devono fare la stessa cosa anche tutti gli enti o le società che hanno figure con questo tipo di situazioni”. Il presidente pontino ha fatto riferimento a “coloro che in questo momento sono indagati nel mondo del calcio per cose secondo me più importanti di quelle che avrebbe commesso Leonardi” e verso “chi è indiziato o rinviato a giudizio per frode sportiva ma che risulta regolarmente tesserato”. Il Latina è stato criticato e attaccato, insomma. Ma il Latina ha risposto al fuoco…