Latina, Capozzi ai domiciliari per “Olimpia”. Rimasto a piede libero il marito

Sandra Capozzi e il marito Andrea Palombo

Uniti nella buona e nella cattiva sorte. Chissà per quanto tempo ancora. Sandra Capuozzi, 43enne di Latina, titolare della ditta Capozzi srl, è agli arresti domiciliari da lunedì, a seguito dell’Operazione Olimpia. Secondo gli inquirenti sarebbe stata favorita dalla cricca al governo cittadino durante l’amministrazione di Giovanni Di Giorgi dallo spacchettamento dei lavori pubblici assegnati alla sua ditta by-passando il codice degli appalti: in totale 42 affidamenti di importo complessivo pari a un milione e 60mila euro. Ma chi è Sandra Capozzi? A Latina lo sanno tutti: è la moglie di Andrea Palombo, che all’epoca degli affidamenti ritenuti illegittimi ricopriva la carica di consigliere comunale. Come a dire il sospetto di un matrimonio anche d’affari.

Nel registro degli indagati relativi all’inchiesta Olimpia trova spazio anche Andrea Palombo. Sarebbe stato infatti lui a sottoscrivere i certificati di regolare esecuzione di alcuni lavori affidati alla Capozzi srl in qualità di legale rappresentante.  In base agli accertamenti bancari effettuati dagli investigatori, Palombo avrebbe ricevuto somme di denaro da due società che a sua volta gira alla moglie con la causale “prestito” che a sua volta versa in favore della Capozzi srl come “finanziamento soci”. In altre occasioni sarebbe stato Palombo a ricevere somme di denaro dalla Capozzi. Contestate allo stesso alcune certificazioni ritenute artefatte. Ma per lui il Gip non ha ravvisato esigenze di custodia cautelare al pari della moglie Capozzi.

Una decisione sbilanciata in danno della donna, verrebbe da dire. Ma questo è. Curioso osservare che la stessa Capozzi si sia trovata più volte nei guai al posto del marito. Oggi, il senatore Claudio Moscardelli nel suo intervento a difesa della posizione del Pd – partito che conta al momento due indagati nell’inchiesta Olimpia -, se la prende pure con i giornali, in particolare con Latina Editoriale Oggi, scrivendo in un post “se usassimo lo stesso metodo oggi potremmo fantasticare su chi in passato era editore di Editoriale Oggi e oggi colpito da provvedimenti: non ci permetteremmo mai”. Ma intanto lo ha fatto, alludendo alla coppia Capozzi-Palombo.