Latina, chiuso il filone di “Marrakech Express”: sei mesi a Miscioscia

Si è chiuso ieri davanti al Gup Barbara Cortegiano un nuovo capitolo dell’inchiesta Marrakech Express, che aveva portato alla luce un’organizzazione dedita al riciclaggio internazionale di auto rubate.

A processo, con rito abbreviato, Simone Miscioscia, 37 anni, accusato di aver svolto il ruolo di corriere delle auto, trasportandole da un punto all’altro per conto dell’organizzazione. Difeso dall’avvocato Fabrizio Cassoni, ha ricevuto una condanna a sei mesi di reclusione, mentre il pubblico ministero aveva chiesto cinque anni, ritenendo che il reato fosse in continuità con episodi già giudicati nel primo processo concluso nell’aprile 2022.

L’inchiesta e il traffico internazionale

L’operazione Marrakech Express nacque da verifiche della Polizia, che ricostruì un giro di auto rubate in Italia e poi esportate fino in Mauritania. L’indagine, durata oltre sei mesi, ha portato al recupero di 33 veicoli di lusso per un valore stimato di due milioni di euro.

Le auto, secondo gli inquirenti, venivano falsamente denunciate come rubate e rivendute con documentazione falsificata, italiana e svedese. Alcuni mezzi venivano anche trattenuti indebitamente da società di noleggio. Durante le perquisizioni, gli investigatori hanno trovato contanti e strumenti per i furti, mentre da segnalazioni Europol erano emerse connessioni con la polizia francese per altri indagati legati allo stesso traffico.

La sentenza di ieri chiude un ulteriore filone del procedimento, già in gran parte definito con patteggiamenti e condanne nei mesi scorsi.