Latina, classi chiuse per Covid: nessuna comunicazione dalla Asl. La denuncia di Simeone

“C’è un’intera classe dell’Istituto comprensivo Aldo Manuzio di Latina Scalo che da una settimana vive nel più totale isolamento e abbandono”. E’ la denuncia del capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale del Lazio e presidente della commissione Sanità, Giuseppe Simeone, che ha sentito i genitori della classe che venerdì 25 settembre hanno avuto la comunicazione di un caso di positività tra i compagni di scuola.

Ai ragazzi e agli insegnanti è stata richiesta, su comunicazione dell’istituto, di stare a casa per 14 giorni e di attendere le indicazioni della Asl. Indicazioni che però non sono arrivate.

“Constatiamo – dice infatti Simeone – che a distanza di 6 giorni nessuno si è presentato per eseguirli (i tamponi, ndr). Ma ancora più grave è la mancanza di informazioni da parte delle autorità sanitarie. Denuncio l’assenza dell’Asl sulla comunicazione. Ci sono 22 ragazzi rinchiusi nelle proprie abitazioni. Per non parlare dei docenti, anch’essi in quarantena e tenuti finora all’oscuro sull’urgente e necessaria attività di screening. In questi giorni nessuno si è preoccupato di fornire notizie a queste persone.

Apprendiamo che l’Asl ha avviato oggi i test rapidi rivolti a tutti gli alunni e al personale scolastico della sede principale dell’istituto, su base volontaria. Fa ancora più rabbia che invece sulla classe terza B, dove si è registrata una positività al coronavirus, permanga un silenzio colpevole ed inaccettabile”.

Per chiarire la vicenda Simeone ha scritto al presidente della Regione Lazio e all’assessore D’Amato “ponendo loro il problema della totale assenza di comunicazioni. La direzione generale dell’Asl di Latina continua a navigare a vista. E’ evidente che esiste un vulnus nell’ambito della comunicazione con l’utenza ed il vertice dell’azienda non può far finta di niente. Il tutto, ripeto, sta avvenendo nel silenzio più assoluto. Non è concepibile lasciare in stato di abbandono decine di famiglie di Latina. Abbiamo quindi chiesto di sapere quali siano le ragioni del ritardo per l’effettuazione dei tamponi. Questa vicenda non può passare inosservata e mi auguro che il governatore del Lazio con l’assessore alla Sanità facciano chiarezza su quanto sta avvenendo”.

La situazione è la stessa per le altre 4 classi chiuse invece lunedì sera, una nella scuola primaria di via Quarto e le altre in quella di via Bachelet. Ad oggi anche per questi cento alunni, e per i docenti e il personale Ata, nessuna comunicazione su luogo e data dei tamponi.