Latina, crac Midal: 23 anni di condanne

Si è concluso con cinque condanne, 23 anni di carcere totali, il processo per il fallimento del gruppo Midal.

Il Tribunale, presieduto da Gian Luca Soana, al termine della Camera di Consiglio sentenziato otto anni e mezzo di carcere per Rosanna Izzi, presidente del consiglio di amministrazione; per l’ex amministratore delegato del gruppo Paolo Barberini, tre anni e mezzo; quattro anni al presidente del collegio sindacale Sergio Gasbarra a quattro anni a Sandro Silenzi, revisore addetto al controllo contabile; condannato a tre Giacomo Pontillo, marito della Izzi.

Assolti, i sindaci Pietro Gasbarra, Stefano Pisanu e l’imprenditore Giuseppe Piscina. Il collegio difensivo composto dagli avvocati Luca Giudetti, Renato Archidiacono e Leone Zeppieri.

Secondo l’accusa gli imputati a vario titolo, mascherando dal 2005 le ficicoltà del gruppo, che hanno poi portato al dissesto, hanno distratto dall’attivo della società oltre dieci milioni di euro, in realtà destinati ai creditori.

Tra le condotte imputate ci sono la falsificazione del bilancio, lo spostamento di denaro all’estero con consulenze pagate per prestazioni mai ricevute, l’acquisto di un immobile da una società controllata dalla stessa Midal.

Nel processo si sono costituiti 59 ex lavoratori dei supermercati del gruppo assistiti dagli avvocati Gugliemo Raso, Valentina Macor, Luigi Di Mambro e Claudio Cardarello.