Latina, da Centro di Alta Diagnostica a semplice donazione di macchinario: partito l’esposto alla Corte dei Conti

Da Centro di alta diagnostica a semplice donazione di macchinari all’ospedale di Latina da parte di Fondazione Roma Sanità e Ricerca: un caso da Corte dei conti.

Il Comitato Pro Centro Alta Diagnostica, dando mandato all’avvocato Toni De Simone del Foro di Latina,  ha presentato oggi un esposto alla Procura Generale della Corte dei Conti del Lazio. Pe il comitato si tratta di un atto dovuto, a seguito dell’ultima riunione del 20 aprile tenutasi in Comune in cui i sottoscrittori del Protocollo di Intesa originario, con l’aggiunta della Asl di Latina, hanno ratificato le modifiche del Protocollo di Intesa e di fatto la fine del progetto Centro Alta Diagnostica.

“Il protocollo originario e vigente – sintetizza una nota stampa del comitato – prevedeva come unico organismo competente alle modifiche contrattuali il Collegio di Vigilanza, e solo in questa sede la valutazione e discussione delle eventuali modifiche. Più volte richiamato all’attenzione delle parti invece, non si è mai pensato di attivare l’iter adeguato, bensì, come se il Protocollo di Intesa non esistesse, hanno avuto inizio una serie di procedure illegittime che nei fatti hanno cancellato il progetto Centro Alta Diagnostica, riducendolo ad una semplice donazione di macchinari all’ospedale di Latina da parte di Fondazione Roma Sanità e Ricerca, e provocando a nostro avviso il profilarsi di danni erariali e di conseguenza per la collettività. Per tale motivo abbiamo invitato la Procura Generale presso la Sezione Regionale del Lazio della Corte dei Conti ad aprire una istruttoria e ad acquisire tutte le informazioni in merito”.

“E’ inoltre sconcertante – si legge ancora nel comunicato del comitato – quanto fino ad oggi non si sia tenuto conto dell’opinione pubblica, largamente rappresentante il mondo dell’associazionismo e del tessuto economico, che in tutte le sedi si è sempre esposta riconoscendo come beneficio e vantaggio per il territorio di Latina il progetto originario Centro Alta Diagnostica, dapprima vista la presenza di atti che ne legittimano il diritto poi con ulteriore consapevolezza raggiunta grazie al parere scientifico del professor Bui, Direttore della UOC di medicina Nucleare dell’ Azienda Ospedaliera Università di Padova che evidenzia, sulla prassi, la validità e l’ avanguardia della PET RM 3 TESLA. Lo stesso Professore sarà infatti a Latina il prossimo 15 giugno per confrontarsi con la collettività sui vantaggi, utilità costi e criticità del macchinario”.

Di seguito le ipotesi di danni erariali che il comitato ha ravvisato in merito alle procedure attuate e alle modifica del protocollo di Intesa, alla base dell’esposto alla Corte dei conti “a tutela dei diritti e degli interessi diffusi della cittadinanza”. 

  1. Danni da disservizio.

Il Comune di Latina ha approvato i progetti per la ristrutturazione, nominato un collaudatore tecnico, effettuato l’ affidamento dei lavori con il metodo dell’offerta economicamente più vantaggiosa, inoltre ha impegnato notevoli risorse umane per la redazione degli atti e le procedure sopra descritte. Tutto ciò ha determinato un danno da disservizio derivante dall’intervenuta compromissione della funzionalità dell’ufficio, costretto a distogliere una parte del personale in servizio allo scopo di effettuare tutte le attività appena descritte, salvo poi ritenere inutile tutto ciò che è stato fatto. 

Il danno da disservizio deve essere riconosciuto nella duplice componente di danno emergente, direttamente connesso al necessitato ricorso alla remunerazione di ore di lavoro ordinario e straordinario per lo svolgimento dei menzionati incombenti ricostruttivi e di lucro cessante, correlato all’obiettivo sviamento della funzionalità dell’ufficio, chiamato a sbrigare attività non direttamente rientranti nelle finalità istituzionali dell’ente, con conseguente riduzione della sua efficienza gestionale.

  1. Danni derivanti dalla concessione in comodato all’Università dei locali di Viale XVIII Dicembre per fini propri dell’Università ed estranei all’Alta Diagnostica.

Secondo le decisioni del Tavolo Centro Alta Diagnostica del 20 Aprile 2018, i locali di viale XVIII Dicembre dopo la nuova ristrutturazione e dopo l’esecuzione di nuovi lavori, che comporteranno in primo luogo il ripristino dei lavori già eseguiti anche con il contributo pubblico della Provincia di Latina, saranno destinati in semplice comodato all’Università, non già per le finalità proprie del progetto di Alta Diagnostica, ma per finalità esclusive dell’Università.

La nuova ristrutturazione, comporterà in primo luogo la demolizione delle opere eseguite in precedenza per i fini del Protocollo di Intesa 14 Aprile 2015 e del relativo Accordo di Programma, in dispregio delle risorse già impiegate; la nuova ristrutturazione comporterà un ulteriore impegno per il Comune di Latina che per la seconda volta e con proprie risorse dovrà assumere il ruolo di stazione appaltante dei nuovi lavori di ristrutturazione dei predetti locali. 

  1. Danni derivanti dalla ristrutturazione di un edificio secondo le dettagliate prescrizioni del progetto esecutivo finalizzato ad ospitare i particolari macchinari previsti dal Protocollo di intesa e dall’accordo di programma.

in virtù degli atti convenzionali sopra riportati, si è attuata la ristrutturazione dell’edificio originariamente destinato ad ospitare il Centro di Alta Diagnostica. Tale ristrutturazione, essendo avvenuta secondo specifiche modalità e con l’impiego dei particolari materiali descritti nel progetto esecutivo ha avuto un costo significativamente più ragguardevole. A tal proposito il Dirigente del Servizio LL.PP.- Manutenzioni con nota prot.n. 101930 del 28/07/2017, ha attestato che i lavori sono stati massimamente realizzati e che l’importo degli stessi, come da contratto principale, ammonta ad € 1.147.380,00.

Orbene, i lavori come eseguiti, in conseguenza della scelta di non dar seguito agli impegni assunti determineranno la necessaria modificazione di tutte le parti dell’edificio ormai già ristrutturato in maniera funzionale alle esigenze del Centro di Alta Diagnostica. E’ evidente lo spreco di risorse impiegate per realizzare  l’adeguamento dei locali destinati ad ospitare il centro di Alta Diagnostica che con la rimodulazione risulterebbero superflui ed inadeguati.

  1. Danni derivanti dal costo della gestione dei macchinari e dei locali di viale XVIII Dicembre, oggi a carico della collettività e prima a carico della sola Fondazione Sanità e Ricerca.

Al Tavolo Alta diagnostica del 20 Aprile 2018 le parti hanno altresì convenuto che dopo la collocazione dei macchinari TAC Force e RM3 Tesla all’interno dell’ospedale Santa Maria Goretti, la gestione resterà a carico dell’ASL; tutto ciò, contrariamente a quanto previsto nel progetto originario in cui Fondazione per 30 anni aveva assunto l’obbligo di gestire il Centro di Alta Diagnostica, senza alcun onere per gli enti pubblici, né tantomeno dell’ASL.

Di fatto, contrariamente a quanto stabilito con il Protocollo di intesa e con l’Accordo di Programma, la Fondazione cesserà la sua funzione nel momento in cui consegnerà i macchinari sopra descritti. Inoltre le parti hanno convenuto che la gestione dei macchinari con i relativi costi sarà a carico dell’ASL e la gestione dell’immobile di viale XVIII Dicembre sarà a carico esclusivamente del Comune e della Sapienza, determinando  in tal modo danno erariale. Il tutto con notevoli pregiudizi economici per la collettività.