Latina, domani l’ostica trasferta di Picerno: le parole in conferenza di Fontana

E’ vigilia in casa Latina Calcio, domani alle 14.00 i nerazzurri saranno impegnati sul campo del Picerno nella gara valevole per il 33esimo turno del girone C di Lega Pro. Una trasferta ostica in un campo complicato dove poche squadre sono riuscite a fare punti. A provare a farlo domani saranno Di Livio e compagni che, ad un mese esatto dalla fine del campionato, sono a caccia di punti utili per fare un ulteriore passo verso l’obiettivo playoff. Poco prima della partenza per la Basilicata, sono queste le parole rilasciate dal tecnico Gaetano Fontana in conferenza stampa.

Picerno

Affrontiamo una signora squadra, per me stanno facendo un lavoro incredibile già da qualche anno e credo che il Picerno sia la vera sorpresa di questo di questo campionato. Il lavoro che stanno facendo è straordinario e io dal di fuori evinco che c’è una grande competenza nell’andare a individuare i giocatori , ovviamente con caratteristiche che spostano le idee dell’allenatore. Un grandissimo lavoro da parte di Longo, perché a mio avviso è straordinario per quello che sta facendo in questi anni e merita tutte le attenzioni e il rispetto del caso, ho una grandissima stima perché vedo le sue squadre giocare benissimo e coniuga il il giocare bene al risultato, vuol dire che ha una formula vincente. Bisogna solamente fare i complimenti a tutta la struttura di Picerno”.

Cambi

“Le variazioni sono determinate dalle circostanze di gioco che vengono fuori, dai comportamenti emergenti, dai singoli giocatori, sia dall’una che dall’altra parte, sia nelle due fasi, in fase di possesso e di non possesso. Noi stiamo ragionando in questo senso, non  possiamo immaginare di trovarci di fronte ad una sola soluzione o situazione perché il calcio ci ha insegnato che è in continuo cambiamento. La partita è in continua evoluzione per cui noi dovremmo essere capaci, nella nostra identità, ad accogliere i comportamenti della squadra avversaria e andare a giocare all’interno di questi comportamenti. Piano piano ci stiamo arrivando, è un lavoro lungo che richiede tempo, bisogna praticarlo quotidianamente ma sono contento del lavoro che stanno facendo i ragazzi perché lo interiorizzando e piano piano stiamo diventando sempre più fluidi e a dirlo sono le nostre prestazioni. Lo dicono anche se magari alcuni risultati sono dipesi da alcune situazioni che potevamo gestire meglio ma anche quello sicuramente fa parte di un di una crescita comune. Quando sono arrivato sono stato molto chiaro con i ragazzi perché ho detto che dobbiamo ricavare il massimo sia dalle singole sedute l’allenamento che delle partite perché per noi devono essere una cartina tornasole dove dobbiamo andare a lavorare per cercare di migliorarci e capire come poter gestire quelle situazioni che vengono fuori”.

Calendario e play off

“L’idea è che dobbiamo marciare, ovviamente non possiamo pensare diversamente. Fare una tabella dove stabilire, in questa gara prendiamo questi punti, quest’altra la lasciamo è veramente difficoltoso, per cui credo che abbiamo la capacità di poter vincere contro chiunque, ma anche di perdere se non mettiamo l’attenzione massima su ogni singola giocata. Ad oggi siamo arbitri del nostro destino, nel senso che siamo nel lotto delle squadre che devono partecipare ai play off e dobbiamo fare di tutto per mantenerlo fino alla fine.  Sappiamo che è difficile perché le squadre sotto stanno arrivando e quindi la  la concorrenza è piuttosto ampia, sono tutte squadre che hanno dei valori e quindi noi dobbiamo stare al passo di queste squadre e cercare di portare a casa più punti possibili”.

Messina

“Non mi piace richiamare la dea bendata perché non non fa parte del mio modo di essere, noi siamo così come siamo arbitri da qui alla fine della nostra classifica lo siamo anche quando quando siamo in gara. Al di là degli aspetti tecnici, al di là degli aspetti tattici, le partita si giocano anche a livello emozionale, se io voglio spingere quella palla in porta ci vado con tutta la veemenza, la cattiveria agonistica e il desiderio di fare gol. Posso stare lì a creare anche 50 palle gol ma se non sei spinto da questa cosa difficilmente riesci a segnare così come devi evitare di subirlo perché è vero sì che c’è stato uno svarione così come ce ne sono tanti nell’arco di una partita. Magari ci si ricorda solo di quello perché hai subito gol. Abbiamo avuto altri due momenti se non tre di rimediare a quell’errore, non l’abbiamo fatto”.