L’evasione di pochi giorni fa a Latina, riguardo l’egiziano 22enne che è stato catturato a Roma ieri, riporta alla mente nel capoluogo pontino la tragica morte di Giuseppe Giuliano, 11enne rimasto vittima per un’ altra evasione avvenuta 53 anni fa.
E’ ciò che spiega il segretario generale del sindacato di Polizia Penitenziaria Aldo Di Giacomo che con una proposta, ha chiesto di dare vita ad una manifestazione ogni anno il 28 aprile, giorno della morte del ragazzo (1971), perché quel sacrificio (il Presidente del Consiglio di allora, Giulio Andreotti, gli conferì una medaglia al valor civile) non sia vano.
“L’evasione dal carcere di Latina richiama alla mente una tragica evasione sempre
dal carcere di Latina, 53 anni fa, tragica perché per riprendere l’evaso un ragazzino
di 11 anni, Giuseppe Giuliano, fu raggiunto da un colpo di pistola e morì. Una storia
che nonostante una statua e una scuola dedicata a questo piccolo eroe, è finita nel
dimenticatoio, al punto che solo le generazioni più anziane di Latina se ne
ricordano, mentre la gente che passa dalla piazzetta dove c’è la statua la ignora.
Ai ragazzi, ma non solo a loro, va tenuto sempre vivo il valore della legalità che per il
personale penitenziario è la prima motivazione del lavoro da svolgere nelle carceri.
L’oblio invece è negativo e ci rende tutti responsabili di allontanare dalla gente i
principi alla base della democrazia e della Costituzione. Una considerazione amara:
purtroppo – dice Di Giacomo – dopo più di mezzo secolo l’evasione dal carcere di
Latina assume più o meno aspetti analoghi con la fuga piuttosto rocambolesca, da
classico copione di film, avvenuta nei giorni scorsi e molto simile all’evasione del
1971. Come allora, troppi detenuti da controllare e pochi agenti in servizio e con
strumenti di controllo che solo in parte sono diversi da quelli più antichi”.