Latina, evasione fiscale: la finanza sequestra più di 7 milioni

Dopo un’indagine investigativa, la Guardia di Finanza di Latina, ha disposto la misura cautelare reale del sequestro preventivo per un valore di oltre 7 milioni di Euro nei confronti di una società’ di capitali attiva nel settore della “logistica merci”.

Nel proseguo delle investigazioni, l’attenzione delle Fiamme Gialle si è concentrata, mediante l’esame di copiosa documentazione contabile ed extracontabile, sulla destinazione e l’utilizzo delle somme distratte, attività che ha consentito di individuare pagamenti e spese per oltre 4 milioni di euro sostenute dalla società a beneficio dell’amministratore “di fatto” per scopi estranei all’attività di impresa, quindi a danno del patrimonio aziendale.

Tali distrazioni di denaro hanno inoltre generato una inevitabile crisi di liquidità tale da non consentire alla società di adempiere alle obbligazioni tributarie, determinando l’omesso versamento dell’Iva per oltre 3,5 milioni di euro.

Sulla base degli elementi raccolti, il Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Latina, su richiesta della locale Procura della Repubblica, Carlo Lasperanza e Andrea D’angeli, ha disposto nei confronti della società’, dell’amministratore “di fatto” e del rappresentante legale “di diritto” il sequestro preventivo, diretto e nella forma per “equivalente”, di denaro e beni per l’importo complessivo di euro 7.557.240,00, quale profitto dei reati ipotizzati, ovvero l’omesso versamento di IVA e l’appropriazione indebita dei fondi societari.

La complessa attività di polizia economico-finanziaria ha consentito il sequestro, per il successivo recupero all’erario o a beneficio dei creditori nella procedura fallimentare, di somme di denaro giacenti sui conti nonché di 19 immobili ubicati in Latina, Roma e Milano, quote sociali relative a 7 consorzi, nonché 7 autoveicoli, tra cui una Ferrari modello F-430 ed un’imbarcazione da diporto di oltre 16 metri di notevole pregio, modello Pershing 54 yachts, il tutto riconducibile agli indagati, anche attraverso l’uso di società schermo costituite “”ad hoc”” al fine di occultarne la reale proprietà.