Latina, Ialongo e Miele su Tajani premier: orgogliosi della scelta del presidente Berlusconi

Giovanna Miele, Antonio Tajani e Giorgio Ialongo

“Siamo orgogliosi della scelta del presidente Berlusconi di proporre Antonio Tajani come Presidente del Consiglio. In questi pochi giorni che sono rimasti prima del voto gli italiani hanno una certezza: votare Forza Italia alla Camera e al Senato, equivale ad affidare il paese all’attuale presidente del Parlamento Europeo, persona stimata e rispettata in Italia, in Europa e non solo”. Così Giorgio Ialongo e Giovanna Miele, candidati al consiglio regionale del Lazio con Forza Italia a sostegno di Stefano Parisi presidente.

“Il 4 marzo – aggiungono i due esponenti di Forza Italia – gli elettori possono scegliere a chi affidare il prossimo governo: se a una persona nuova, ma con tante capacità e competenze, ampiamente dimostrate nelle istituzioni europee, come Antonio Tajani, oppure possono scegliere qualcosa di già visto e da non ripetere come Matteo Renzi e i soci del PD, o gli estremisti di destra e sinistra con tante idee populiste e per nulla realizzabili”.

“Noi sappiamo da che parte stare – continuano i due candidati -. Antonio Tajani è persona moderata e liberale, europeista ma che dall’Europa saprà farsi rispettare senza andare con il cappello in mano come abbiamo visto troppe volte in questi anni. Con lui Forza Italia e il centrodestra avranno la possibilità di portare avanti un programma che dia una scossa al paese: meno tasse a persone e imprese, stop all’immigrazione incontrollata, più sicurezza per i cittadini e un’attenzione particolare alle politiche per la famiglia”.

“Adesso – concludono Ialongo e Miele – la decisione spetta agli elettori, che dovranno recarsi a votare il 4 marzo. Forza Italia ha le idee chiare e le persone giuste. È arrivato il momento di cambiare, di mandare a casa il governo di centrosinistra e di dare la possibilità a una persona seria come Antonio Tajani di prendere per il mano il paese e farlo risorgere da una crisi senza precedenti e da governi che sono stati incapaci di reagire”.